Abbiamo sporto denuncia nei confronti del presunto responsabile dell’uccisione di una gatta, avvenuta il 7 settembre a San Pietro In Cariano (Verona). Un’uccisione brutale che lascia sgomenti.
Intorno alle 11.00 del mattino un uomo sarebbe uscito dalla sua abitazione imbracciando un fucile, avrebbe preso la mira verso la gatta che camminava nei pressi del suo orto, e avrebbe sparato un colpo, forse di un fucile ad aria compressa, come riferito da alcune persone incredule e sconvolte dalla vista di ciò che si stava consumando davanti ai loro occhi. L’uomo, secondo le testimonianze, sarebbe successivamente rientrato in casa per poi uscirne con un sacchetto di plastica rosso nel quale avrebbe infilato la gatta ancora viva, che si muoveva. Messo a terra il sacchetto, l’uomo avrebbe ripetutamente schiacciato con le scarpe il corpo dell’animale che si lamentava in modo straziante, fino a finirlo.
L’accaduto ci è stato segnalato da alcune persone accorse sul luogo di tanta violenza, quando purtroppo per la gattina non c’era più niente da fare. Il piccolo corpo straziato è adesso a disposizione dell’Autorità giudiziaria per i dovuti accertamenti. L’autore del gesto si sarebbe giustificato dicendo che il gatto andava ucciso perché graffiava il telo di copertura della gabbia dove l’uomo detiene alcuni uccellini.
“Chiediamo il massimo della pena per l’autore di un’uccisione così efferata e crudele, per una morte inflitta in modo spietato, determinato e freddo, senza alcun ripensamento per la sorte della gatta, infierendo sul corpo ancora vivo fino a ucciderla – dichiara Ilaria Innocenti, responsabile nazionale del Settore Cani e Gatti LAV – chiediamo una pena che tenga conto anche della pericolosità di questa persona, che avrebbe sparato nei pressi di un condominio, mettendo così anche a repentaglio l’incolumità pubblica. Una sentenza esemplare è un atto dovuto anche nei confronti della famiglia della gattina che l’aveva accolta in casa con affetto e a cui è stata sottratta con tanta ferocia da farle fuoriuscire un occhio dall’orbita”.
Claudia Squadroni