Con la legge di bilancio il Consiglio dei Ministri di Madrid ha annunciato una riduzione dell’aliquota Iva sulle prestazioni veterinarie dal 21% al 10%.
Si tratta di un positivo esempio per garantire l’accesso alle cure veterinarie e il diritto alla salute agli animali, gravati anche in Italia da un’aliquota IVA che li equipara a beni di lusso.
Da mesi, con la campagna #IPIUTASSATI stiamo chiedendo a Governo e Parlamento una riduzione dell’aliquota IVA su prestazioni veterinarie e cibo per animali non detenuti a scopo di lucro. Oggi lanciamo un rinnovato appello ai ministri Di Maio, Tria e Grillo di seguire il positivo esempio abbassando l’IVA al 4% nel Documento di Economia e Finanza che si appresta a essere approvato.
A causa del periodo di crisi il potere di acquisto degli italiani è diminuito e anche accudire un animale è un impegno economico che incide sul bilancio familiare. Inoltre, l'elevato prezzo delle prestazioni veterinarie e come quello dei farmaci costituisce un problema anche per i Comuni, il Servizio Veterinario pubblico, le Associazioni animaliste, i volontari e conseguentemente per gli animali.
Ridurre l’IVA sulle prestazioni veterinarie avrebbe effetti positivi sulla qualità della vita, il diritto alla cura del paziente animale e sulla promozione delle adozioni.
Puoi contribuire a questa importante battaglia di civiltà sostenendo la nostra campagna e firmando la petizione #IPIUTASSATI
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