Sollecitiamo le Amministrazioni locali ad attuare con urgenza il cambiamento alimentare.
Quello del 2025 è stato il gennaio più caldo mai registrato: “le temperature che stiamo vedendo ormai da due anni avrebbero dovuto mitigarsi per effetto de La Niña, ma non è stato così” spiega una scienziata di Copernicus (il programma di osservazione della Terra dell'Unione Europea), facendo riferimento alla corrente fredda che origina nel Pacifico ogni 4-5 e che dovrebbe partecipare a mantenere le temperature globali entro i limiti di tolleranza. Invece la Terra nel mese scorso ha registrato un ulteriore più 1,75°C rispetto all'epoca preindustriale, cioè alla media dei gennai fra 1850 e 1900.
Già lo scorso anno le temperature globali avevano superato la soglia di più 1,5°C di riscaldamento rispetto all'era preindustriale: il limite che secondo l'accordo di Parigi del 2015 sarebbe troppo pericoloso superare.
In questo scenario il settore agroalimentare gioca un ruolo estremamente importante. La produzione zootecnica, in particolare, ha un peso climatico enorme, oltre a causare la sofferenza e la morte di oltre 650 milioni di animali terrestri ogni anno, solo in Italia.
Un modello produttivo che si basa sull'oppressione e sullo sfruttamento, mai condonabile, è anche responsabile di un grave impatto sul clima.
Guardando infatti ai consumi e le emissioni correlate alla produzione di carne, nel confronto con l'alternativa vegetale è chiaro quanto un'alimentazione basata sulle proteine vegetali abbia un netto vantaggio sia da un punto di vista di sostenibilità che di salute delle persone.
Per questo con la nostra Campagna Sfida Green chiediamo alle amministrazioni comunali di inserire un pasto 100% vegetale una volta alla settimana, come opzione di default per tutte le studentesse e gli studenti, nelle mense scolastiche.
Modificare l'offerta pubblica alimentare (e quindi gli acquisti e i consumi) non solo riduce in modo significativo l'impatto climatico della ristorazione, ma offre anche a ragazze e ragazzi l'opportunità di riflettere criticamente sul peso che la produzione e il consumo di prodotti alimentari hanno sulla vita degli animali, sull'esistenza di ogni persona e sulla condizione climatica.