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Accumulati in casa come oggetti: ora sette gatti di Trento sono finalmente liberi

Grazie all'intervento dello Sportello LAV contro i maltrattamenti sugli animali di Trento

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Ultimo aggiornamento

lunedì 10 marzo 2025

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Due corpi morti, quello di un cane e di un gatto, trovati dentro a due sacchi della spazzatura, lasciati sul pianerottolo. Questa è la macabra scoperta fatta a Trento da una signora che abita in una delle cosiddette “Torri di Trento”, grandi edifici del quartiere di Madonna Bianca.

La signora, già molto attiva nel campo dei diritti degli animali, si era preoccupata quando una vicina le aveva chiesto informazioni riguardo ad alcuni cani che vivevano in uno degli appartamenti della Torre, che non sentiva né vedeva da tempo.

Poi il tragico ritrovamento degli animali nella spazzatura e, a seguire, il coinvolgimento delle Forze dell’Ordine, dei Vigili del Fuoco, del personale del canile comunale di Trento, e dello Sportello LAV contro i maltrattamenti sugli animali di Trento, per poter entrare in casa del proprietario degli animali e capire cosa stesse succedendo.

L’appartamento in questione aveva tutti gli elementi per essere considerato l’abitazione di un accumulatore seriale. Oggetti di ogni genere accumulati nelle stanze senza ordine e pulizia. Oltre ai due animali ritrovati morti nei sacchetti - stando a quanto risultato dopo la lettura del microchip di proprietà dell’occupante dell’immobile - al suo interno sono stati trovati altri otto gatti costretti a vivere in condizioni di scarsa igiene e cura, che presentavano anche ferite ed escoriazioni di vario genere.

La proprietaria dell’appartamento ha dichiarato dapprima di non sapere nulla sul cane e sul gatto morti, in seguito ha comunicato che erano deceduti per cause naturali e che li aveva messi nei sacchi della spazzatura, perché non sapeva come avrebbe dovuto comportarsi circa il loro smaltimento.

A questo punto, la responsabile dello Sportello LAV si è subito attivata per richiedere il sequestro dei corpi finalizzato a svolgere gli esami autoptici per conoscere la causa di morte degli animali e affinché le Forze di Polizia accertassero le condizioni degli altri gatti detenuti.

Viste le condizioni in cui versava l’appartamento e la presenza di altri otto gatti, costretti a vivere in una situazione drammatica, si è proceduto a chiedere il sequestro di questi animali per metterli al sicuro presso il gattile Pan Eppaa di Trento ed evitare che le condizioni di salute di alcuni di loro, già precarie, potessero peggiorare ulteriormente. Uno di loro, infatti, è morto poco dopo.

Omettere di curare un animale equivale, secondo la legge, a maltrattarlo tanto più se questo comporta l’accettazione del rischio che l’animale possa aggravare la sua malattia con conseguente protrarsi delle sofferenze da questa generate. Per tali ragioni la Procura di Trento ha accolto la richiesta avanzata, per conto di LAV dall’Avvocata Michela Lizziero, disponendo il sequestro preventivo degli otto gatti affidandoli in via definitiva a LAV.

Ciccio e Ketty, questi i nomi di due dei gatti, sono già stati adottati da famiglie che potranno donargli le cure che si meritano e un ambiente sano dove vivere. Dorina, Angiolina, Gabbiano, Dolly e Holly, invece, sono ancora in attesa di una nuova casa, ma ora sono finalmente liberi di poter vivere una vita degna.

Chi volesse adottarli può rivolgersi alla sede locale di LAV Trento o direttamente al gattile Pan Eppaa di Trento dove sono attualmente ospitati gli animali.