Segnalato allo Sportello LAV contro i maltrattamenti sugli animali di Bari, è stato infine ceduto alla LAV dal suo umano, che non riusciva più a occuparsene.
Ciccio non aveva un nome prima di incontrare i volontari della LAV. È un cane volpino di circa 6 anni e vive legato a un muro. Una catena cortissima gli stringe il collo, fino a segnargli la pelle. La sua possibilità di movimento è molto limitata: può avanzare fino ad arrivare a una ciotola metallica, lasciata lì per farlo bere; e tornare indietro fino a una conca dello stesso muro a cui è legato, dove si nasconde per ripararsi dal sole e dalle intemperie.
Ciccio per fortuna viene visto, visto davvero, da una passante che si trova a transitare su quella strada di campagna a Locorotondo, in provincia di Bari. La signora segnala subito la grave situazione allo Sportello LAV contro i maltrattamenti sugli animali di Bari e i volontari LAV si attivano immediatamente per andare a fare un sopralluogo.
Verificate le pessime condizioni del cane, cercano quindi di liberarlo. Grazie all’aiuto del vicinato, identificano il suo umano, un signore anziano di circa 87 anni molto provato dalla vita, che ha perso i suoi due figli in giovane età. I volontari LAV cercano di approcciarlo con tatto e delicatezza, quindi contattano prima una nipote per chiederle supporto. Le suggeriscono di invitare lo zio a tenere il cane in casa, non solo per il bene dell’animale, ma anche per avere più compagnia e soffrire meno la solitudine. Le propongono, in alternativa, di costruire un recinto ampio in cui il cane potesse stare, al sicuro ma libero di scorrazzare.
Non avendo ricevuto risposta, e non essendo mutata la situazione di disagio del volpino, i volontari LAV hanno ricontattato la nipote del signore, scoprendo che non avrebbe assolutamente fatto entrare il cane in casa propria, ma che stava valutando l’opzione di costruire un recinto.
Nel frattempo, LAV si è adoperata per cercare un eventuale stallo o adozione di fiducia, qualora la situazione si fosse sbloccata.
Essendo passato altro tempo senza che la situazione fosse mutata, i volontari LAV si sono recati direttamente dal signore e, dopo una lunga e complessa chiacchierata, sono riusciti a farsi cedere il volpino.
Affidato quindi alla LAV, Ciccio è stato subito portato dal veterinario, per essere visitato e fare alcune analisi di controllo, nonché alcuni vaccini che mai aveva ricevuto. Gli è stata curata anche una dermatite al collo, causata dallo sfregamento della catena.
Proprio la scorsa settimana, la Commissione Giustizia della Camera ha approvato il testo di riforma del Codice Penale per i reati sugli animali, legittimando l’uso della catena per i cani. Un provvedimento negativo e dannoso, che prevede che sia sufficiente che l’animale abbia la possibilità di un minimo movimento per considerare la condotta lecita. Questo, peraltro, è in contrasto rispetto a quanto già disposto da alcune Regioni italiane che hanno vietato tout court, senza eccezioni, la detenzione a catena, come la Calabria, la Campania, le Marche e l’Umbria.
Oggi Ciccio è in un rifugio di nostra fiducia e ha cominciato ad esplorare luoghi a lui totalmente sconosciuti, come il terreno, l’erba, gli alberi. E’ un cane molto docile e curioso, ci auguriamo che possa trovare presto una famiglia con cui trascorrere la sua vita sereno.
Per informazioni sull'adozione è possibile contattare la LAV di Bari a questo numero: 348 0618270.