La famiglia di Arson ha acquisito fiducia e stima verso l’associazione e si è convinta che l’unico modo per continuare ad amare il loro cane fosse quello di cederlo a noi di LAV.
Arson ha circa otto anni. È un cane arrivato dalla Bosnia, giunto in Italia nella speranza di incontrare in canile una famiglia disposta ad amarlo.
Vive nei dintorni di Trento, in una piccola baracca fatiscente all’interno di un terreno isolato. Non ha carenza di cibo o acqua, perché i suoi proprietari si recano da lui almeno una volta al giorno per dargli da mangiare. Eppure, Arson non riceve mai attenzioni, cure, amore. È solo e rimane tutti i giorni, ogni ora del giorno, isolato e rinchiuso. Data la sua età, inizia a mostrare anche i primi segni di artrite, legata forse ad un lungo periodo di vita passato al freddo e all’umidità.
Abbiamo conosciuto Arson grazie alla segnalazione di una signora che, durante una passeggiata, lo ha notato chiuso nella baracca. Preoccupata, si è subito rivolta allo Sportello LAV contro i maltrattamenti sugli animali, che LAV ha attivato a Trento e a Verona lo scorso gennaio.
Lo Sportello LAV di Trento ha raccolto la testimonianza e si è immediatamente mosso per soccorrere Arson. I volontari sono intervenuti, dapprima confrontandosi con i proprietari del cane. Fra loro si è svolto un incontro molto difficile a livello emotivo: da un lato, è emerso un indiscutibile affetto della famiglia nei confronti di Arson; ma dall’altro lato, sono state rese chiare una serie di difficoltà e imprevisti che non permettevano e non avrebbero permesso alla famiglia di garantire al cane la vita che merita.
La famiglia di Arson ha quindi accettato volentieri il supporto dello Sportello LAV, grazie al quale la segnalante stessa è divenuta un aiuto, regalando ad Arson la sua compagnia, facendogli fare lunghe passeggiate per garantirgli il movimento necessario, e facendogli vivere momenti gioviali e di socialità.
La famiglia di Arson ha acquisito fiducia e stima verso l’associazione per quanto fatto dai volontari LAV e, alla fine, si è convinta che l’unico modo per continuare ad amare il loro cane fosse quello di cederlo a LAV.
Oggi LAV è impegnata nel trovare al più presto una famiglia che possa finalmente prendersi cura di Arson, in maniera costante e continuativa.
La storia di Arson ci conferma che la lungimiranza di aprire uno Sportello contro i maltrattamenti su Trento, su Verona e a brevissimo anche su Bari, risponde alla necessità di tutelare ancora di più gli animali e la loro salute e diritto ad una vita libera dai soprusi e dalle violenze.
Un nuovo strumento messo a punto da noi di LAV per segnalare qualunque animale in difficoltà, vittima di soprusi o violenze.
Scopri di più