Lo scandalo del macello ex-Italcarni in provincia di Brescia continua a fare i conti con la giustizia: il Tribunale di Appello di Brescia ha oggi confermato la condanna per maltrattamento di animali a carico di uno dei due medici veterinari imputati.
Una sentenza storica, frutto di quattro anni di duro lavoro dei nostri avvocati, ma anche una vittoria per la nostra Associazione, che da anni si batte contro lo sfruttamento delle mucche "da latte".
Questa nuova pronuncia conferma la condanna in primo grado per uno dei due medici veterinari per maltrattamenti di animali (art. 544 ter c.p.) e per falso per aver omesso le visite agli animali prima della macellazione (art. 479 c.p.), mentre, per l’altro imputato, viene confermata la condanna per minacce (art. 336 c.p.) a una collega, fatti che hanno dato il via all’inchiesta. Pena fissata a un anno e otto mesi per il veterinario colpevole dei reati di maltrattamento e falso, e a sei mesi per l’altro imputato condannato per minacce.
Animali in gravissime condizioni, non più in grado di reggersi sulle zampe che, anziché essere abbattuti in allevamento come prevedono le norme, senza sottoporli a tali sofferenze, venivano scaricati e spinti con trattori o muletti, trascinati con catene pur di farli macellare comunque, presi a calci, pungolati con forconi.
Una vicenda gravissima, per le sofferenze inflitte agli animali, oltre che punto di vista dell’etica e della professionalità dei servizi veterinari, che dovrebbero garantire trasparenza e efficacia dei controlli.
Quello Italcarni, è il primo processo in cui videocamere nascoste - che hanno documentato settimane di sevizie alle mucche - vengono posizionate in un macello, a opera di una Procura. Riteniamo fondamentale un’azione di sorveglianza sui luoghi di produzione zootecnica: anche la nostra associazione è da tempo impegnata in investigazioni in allevamenti, di cui la più recente è andata in onda solo pochi giorni fa al Tg2.
Non si può continuare a parlare di casi isolati, per questo rinnoviamo il nostro appello al Ministro della Salute con tre linee di azione per cambiamenti concreti. Auspichiamo inoltre l’intervento del Presidente della Regione Fontana, per quanto attiene la sua competenza sui servizi veterinari ASL e la dovuta intensificazione del sistema di controlli.