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Si apre la stagione dei Palii e cavalli e asini sono senza alcuna minima tutela

Con il Palio di Buti si inaugura la stagione delle circa 300 “manifestazioni storiche” che ogni anno si svolgono in Italia. 

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sabato 11 gennaio 2025

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Equidi

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Le istituzioni agiscano con urgenza per evitare ulteriori tragedie

Il 19 gennaio, con il Palio di Buti, manifestazione che dal 2004 è costata la vita a tre cavalli, si inaugura la stagione delle circa 300 “manifestazioni storiche” che ogni anno si svolgono in Italia. Per la prima volta dal 2009, data in cui fu emanata la prima Ordinanza ministeriale, cavalli e asini si trovano senza alcuna minima tutela.

Il 2 dicembre scorso è scaduta l’Ordinanza contingibile e urgente del Ministro della Salute, che per oltre 15 anni ha regolamentato le manifestazioni con l’impiego di equidi fuori dagli impianti e dai percorsi ufficialmente autorizzati, fornendo almeno un minimo quadro di riferimento per la sicurezza di animali, fantini e pubblico.

Gli organizzatori di queste manifestazioni decideranno volontariamente di attenersi alle prescrizioni decadute o sfrutteranno il vuoto normativo per abbassare ulteriormente i già inadeguati standard di sicurezza?

Abbiamo sollecitato il Sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato sin dal suo insediamento per chiedere un intervento immediato, ma non abbiamo mai ricevuto risposte. È indispensabile rinnovare l’Ordinanza e procedere con l’emanazione di un Decreto che introduca regole chiare e sanzioni efficaci per i trasgressori.LAV

Intervenire per tamponare l’emergenza normativa non significa accettare la legittimità dello sfruttamento animale. Ribadiamo che nessuna misura di “tutela” potrà mai rendere giusta una pratica che tratta cavalli e asini come strumenti di intrattenimento, esponendoli a sofferenze e rischi. I Palii sono una tradizione anacronistica e specista, che deve essere superata.

Ogni vita spezzata – le 13 morti al Palio di Asti, le 50 al Palio di Siena dal 1975 a oggi – ci ricorda quanto sia urgente un cambiamento culturale profondo, che metta fine all’impiego degli animali nelle manifestazioni popolari.LAV

Nel frattempo, è fondamentale che le istituzioni agiscano con urgenza per evitare ulteriori tragedie.

Noi di LAV chiediamo al Sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato di prorogare l’Ordinanza Equidi e di garantire un intervento normativo serio e puntuale. Ma il nostro impegno è chiaro: il futuro deve essere senza sfruttamento animale, perché non esistono tradizioni o spettacoli che valgano il sacrificio della vita e della dignità di esseri senzienti.

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martedì 17 dicembre 2024

Scaduta Ordinanza: cavalli e asini costretti a correre nei Palii senza le minime tutele

Il 2 dicembre è scaduta l’Ordinanza contingibile e urgente del Ministro della Salute che disciplina da quindici anni,  in attesa di una Legge che i vari Governi non hanno mai fatto, le manifestazioni popolari, pubbliche o private, nelle quali sono impiegati equidi al di fuori degli impianti e dei percorsi ufficialmente autorizzati.

Per la prima volta a partire dal 2009,  anno in cui fu emanata la prima Ordinanza ministeriale, i cavalli e gli asini impiegati nelle circa 300 “manifestazioni storiche” che si svolgono ogni anno in Italia  si trovano quindi senza alcuna minima tutela.

Il vuoto normativo, in attesa di un più volte annunciato Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che “garantisca i requisiti di sicurezza, salute e benessere degli atleti, dei cavalli atleti e del pubblico” che inspiegabilmente da ben tre anni non è ancora stato emanato, mette ancora più gravemente in pericolo la vita dei cavalli, basti pensare che dal 1975 a oggi ne sono morti 13 ad Asti e 50 a Siena, solo per citare i due Palii più importanti e conosciuti.

A gennaio con quello di Buti, durante il quale Golden Downnel nel 2016 perse la vita, si aprirà la stagione dei Palii; eppure, da due settimane l’Ordinanza che detta condizioni minime di sicurezza per queste competizioni, di cui comunque noi di LAV chiediamo la riconversione in spettacoli senza l’impiego di animali, è scaduta.

L’atteso Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che, ai sensi dell’articolo 24 del Decreto Legislativo 28 febbraio 2021, n. 36 avrebbe dovuto trasformare in Legge i contenuti di quell’Ordinanza, sconsideratamente non è ancora stato emanato.

I palii mettono a rischio cavalli, fantini e spettatori, è necessario quindi provvedere con urgenza alla proroga dell’Ordinanza e a emanare al più presto il Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri con sanzioni dissuasive ed efficaci per i trasgressori.

Noi di LAV abbiamo fatto presente quest’ urgenza al Sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato a partire dalla sua nomina, ma egli - che ha  avuto interlocuzioni con gli organizzatori di alcuni palii -  non ha mai voluto incontrarci. Il rifiuto di un costruttivo confronto è incomprensibile anche perché LAV è un’associazione riconosciuta dal Ministero della Salute.

A partire dall’Ordinanza del 2017 tra i motivi presentati nelle premesse dei provvedimenti di rinnovo dell’Ordinanza del 2009 vi sono:

  • la necessità di proseguire il censimento nazionale delle manifestazioni con equidi al di fuori degli impianti e dei percorsi ufficialmente autorizzati “al fine di implementare lo studio della valutazione dei rischi relativi alla salute e l’integrità fisica degli animali impiegati”
  • la constatazione che talune regioni non hanno ancora dato piena attuazione a quanto previsto dall’Accordo Stato Regioni del 2003 riguardo alle manifestazioni popolari che impiegano animali.

È stupefacente come tanti anni non siano stati sufficienti per porre le basi di un provvedimento, peraltro previsto per Legge dal 2021, che superi lo strumento dell’Ordinanza.

È necessario disciplinare questa delicata materia per colmare un pericoloso vuoto normativo che mette a rischio più del solito l’incolumità dei cavalli, e quindi dei fantini e del pubblico.
Mantenere la situazione nel limbo non tutela nessuno,
priva la regolamentazione delle manifestazioni in oggetto dell’indispensabile sistema sanzionatorio ed è in contrasto con il novellato articolo 9 della Costituzione secondo il quale La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali.”.


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