È scaduta da due settimane l’Ordinanza del Ministro della Salute in merito, e a gennaio riparte la stagione delle corse cittadine.
Il 2 dicembre è scaduta l’Ordinanza contingibile e urgente del Ministro della Salute che disciplina da quindici anni, in attesa di una Legge che i vari Governi non hanno mai fatto, le manifestazioni popolari, pubbliche o private, nelle quali sono impiegati equidi al di fuori degli impianti e dei percorsi ufficialmente autorizzati.
Per la prima volta a partire dal 2009, anno in cui fu emanata la prima Ordinanza ministeriale, i cavalli e gli asini impiegati nelle circa 300 “manifestazioni storiche” che si svolgono ogni anno in Italia si trovano quindi senza alcuna minima tutela.
Il vuoto normativo, in attesa di un più volte annunciato Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che “garantisca i requisiti di sicurezza, salute e benessere degli atleti, dei cavalli atleti e del pubblico” che inspiegabilmente da ben tre anni non è ancora stato emanato, mette ancora più gravemente in pericolo la vita dei cavalli, basti pensare che dal 1975 a oggi ne sono morti 13 ad Asti e 50 a Siena, solo per citare i due Palii più importanti e conosciuti.
A gennaio con quello di Buti, durante il quale Golden Downnel nel 2016 perse la vita, si aprirà la stagione dei Palii; eppure, da due settimane l’Ordinanza che detta condizioni minime di sicurezza per queste competizioni, di cui comunque noi di LAV chiediamo la riconversione in spettacoli senza l’impiego di animali, è scaduta.
L’atteso Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che, ai sensi dell’articolo 24 del Decreto Legislativo 28 febbraio 2021, n. 36 avrebbe dovuto trasformare in Legge i contenuti di quell’Ordinanza, sconsideratamente non è ancora stato emanato.
I palii mettono a rischio cavalli, fantini e spettatori, è necessario quindi provvedere con urgenza alla proroga dell’Ordinanza e a emanare al più presto il Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri con sanzioni dissuasive ed efficaci per i trasgressori.
Noi di LAV abbiamo fatto presente quest’ urgenza al Sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato a partire dalla sua nomina, ma egli - che ha avuto interlocuzioni con gli organizzatori di alcuni palii - non ha mai voluto incontrarci. Il rifiuto di un costruttivo confronto è incomprensibile anche perché LAV è un’associazione riconosciuta dal Ministero della Salute.
A partire dall’Ordinanza del 2017 tra i motivi presentati nelle premesse dei provvedimenti di rinnovo dell’Ordinanza del 2009 vi sono:
È stupefacente come tanti anni non siano stati sufficienti per porre le basi di un provvedimento, peraltro previsto per Legge dal 2021, che superi lo strumento dell’Ordinanza.
È necessario disciplinare questa delicata materia per colmare un pericoloso vuoto normativo che mette a rischio più del solito l’incolumità dei cavalli, e quindi dei fantini e del pubblico.
Mantenere la situazione nel limbo non tutela nessuno, priva la regolamentazione delle manifestazioni in oggetto dell’indispensabile sistema sanzionatorio ed è in contrasto con il novellato articolo 9 della Costituzione secondo il quale “La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali.”.