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La storia di Any: gatta salvata in mare

Una gatta incinta individuata a bordo di una nave umanitaria. La nostra azione di salvataggio in estrema emergenza.

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Ultimo aggiornamento

lunedì 08 maggio 2023

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Emergenza

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SOS gatta a bordo

Una sera di aprile, piuttosto tardi, alla nostra  Unità d’Emergenza è giunto un messaggio proveniente da componenti dell’equipaggio dalla nave di salvataggio di una ONG, che si trovava attraccata sulle coste della Sicilia.

Ci comunicavano di avere trovato una gattina a bordo. Preoccupatissimi perché da lì a 24 ore sarebbero dovuti ripartire per una nuova missione e non avrebbero potuto tenerla sulla nave, chiedevano il nostro intervento.

Siamo partiti subito, abbiamo viaggiato tutta la notte e siamo arrivati al porto. Saliti a bordo siamo riusciti a prenderla e a portarla a terra.
Chi aveva chiamato LAV riteneva che la gatta fosse giovane e incinta. Il veterinario da cui l’abbiamo portata immediatamente ci ha, purtroppo, comunicato invece che Any non era affatto in gravidanza, ma piuttosto anziana e con tantissimi problemi di salute, tra cui tre tumori e una forte costipazione. L’addome gonfio aveva tratto in inganno chi era sulla nave!

Senza il nostro aiuto, e la segnalazione ricevuta, ne siamo certi, Any sarebbe morta tra atroci sofferenze. Abbiamo intrapreso un iter diagnostico approfondito per inquadrare la situazione e ora stiamo affrontando le cure per garantirle una vita più lunga possibile, anche perché ha già una famiglia che l’aspetta!

Sapere che una gattina malata ha scelto di rifugiarsi e chiedere aiuto su quella nave ci fa pensare che abbia cercato come luogo di salvezza lo stesso che salva individui di un’altra specie. Salvare vite è una missione comune e alta e, di qualsiasi vita si tratti, la velocità e la rapidità d’intervento sono fattori fondamentali per raggiungere l’obbiettivo. Ringraziamo chi ci ha coinvolto.LAV

Con la gatta Any abbiamo messo in campo tutta l’esperienza e la motivazione di LAV e siamo orgogliosi e felici di averle offerto l’opportunità di godere di cure - anche se palliative -  e accompagnarla con tutto l’affetto del mondo nel suo viaggio, che ci auguriamo sia il più dolce possibile.