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#SALVACANGURI: Interrogazione e Proposta di Legge per vietare l'import!

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Ultimo aggiornamento

lunedì 17 febbraio 2020

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L’Italia è il principale Paese europeo importatore di pelli di canguro (oltre 2 milioni tra il 2012 e il 2016), utilizzate per la produzione di scarpe da calcio, tute motociclistiche ma anche di abbigliamento e accessori di lusso, come abbiamo lo scorso ottobre con la pubblicazione di uno specifico Rapporto sulla strage “segreta” dei canguri in Australia.

Per fermare questa mattanza, abbiamo predisposto una Interrogazione a risposta scritta, fatta propria dalla Deputata di maggioranza On. Patrizia Prestipino, PD (n.4-04595), per chiedere al Ministro dell’Ambiente Sergio Costa e al Ministro degli Esteri Luigi Di Maio di “adottare con urgenza le necessarie iniziative per vietare l’importazione in Italia di pelle e carne di canguro”, anche sostenendo l’iter legislativo per l’approvazione della Proposta di Legge della LAV (atto Camera C.2297 On. Prestipino), finalizzata al divieto. 

Se da una parte la forte tempesta abbattutasi nei giorni scorsi sulla costa orientale dell’Australia ha spento la maggior parte dei roghi, gli incendi boschivi e la torrida estate australiana continuano ad affliggere i territori del Queensland e dell’Australia Occidentale. Stati dove, insieme al Nuovo Galles del Sud, Australia Meridionale e Stato di Victoria, la caccia commerciale ai canguri prosegue inesorabilmente.

Di fronte alla indifferenza delle autorità australiane – che non hanno finora interrotto questa caccia -  si rende necessario ed urgente un intervento del nostro Governo per salvare i canguri, a maggior ragione, considerato il ruolo dell’Italia in questa industria. È nell'interesse di tutti realizzare ogni azione utile al fine di tutelare il patrimonio inestimabile della fauna selvatica australiana, soprattutto quando le istituzioni locali sembrano non occuparsene in modo adeguato.

Tra le azioni possibili, una in particolare riguarda l’Italia e richiede il nostro immediato intervento: la caccia “al canguro” è una pratica spietata e il nostro Paese non può continuare ad esserne complice, alimentandola con la sua domanda di importazioni.

COMUNICATO

INTERROGAZIONE

PROPOSTA DI LEGGE