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Allerta sanitaria: ritirati lotti di uova per rischio contaminazione Salmonella

Sempre più difficile garantire la sicurezza alimentare di prodotti di origine animale.

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Ultimo aggiornamento

giovedì 29 agosto 2024

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#stopsofferenzaallevamenti

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La soluzione? Orientarsi verso l'alimentazione vegetale

È stata diramata l'allerta sanitaria con trentuno richiami del ministero della Salute per diversi lotti di uova potenzialmente a rischio contaminazione microbiologica, in particolare Salmonella.

Stando a quanto riportato sul sito del ministero della Salute le uova interessate sarebbero uova fresche di diversi marchi – in vendita in varie catene della grande distribuzione - da galline allevate a terra e prodotte nello stabilimento Cascina Italia Spa.

CHE SIGNIFICA 'ALLEVATE A TERRA'

È bene ricordare che “allevate a terra ” significa che gli animali non sono allevati in gabbia, ma comunque vivono la loro breve vita stipati in capannoni industriali, ad alte densità, in condizioni igienico sanitarie precarie e senza la possibilità di godere neanche di luce naturale, o di calpestare realmente la terra fuori dal capannone in cui sono rinchiuse.

Animali in queste condizioni, come tutti gli animali sfruttati negli allevamenti, sono individui estremamente fragili e spesso malati. Le scarse condizioni igieniche e la promiscuità cui sono costretti gli animali negli allevamenti rappresentano una grande minaccia alla sicurezza alimentare e alla salute pubblica, tutto con l'unico fine di produrre sempre più animali a costi sempre più bassi.

Per questo motivo, più che parlare di “lotti indagati”, andrebbe considerata la realtà per quello che è: sono gli animali ad essere malati.

I casi in cui non si riesce a garantire sicurezza alimentare in prodotti di derivazione animale sono sempre più numerosi.

Le infezioni da consumo di carne e altri prodotti di origine animale fanno parte degli enormi costi sanitari di questo sistema di produzione (le cosiddette esternalità) che ricadono su tutta la collettività, quindi su ciascuno di noi, perché non vige il principio di “chi causa il danno, paga”.

Aumentare, dunque, il consumo di cibi a base vegetale, in ottica di transizione alimentare è l'unica prevenzione effettiva possibile.