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Perché continuiamo a “sacrificare” milioni di agnelli a Pasqua?

Il periodo pasquale è uno dei più tragici per gli agnelli, macellati a soli 30 giorni di vita in nome della tradizione. Lo scorso anno sono stati oltre 380.000 gli individui uccisi per Pasqua.

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venerdì 07 aprile 2023

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Nessuna celebrazione pasquale, in realtà, richiede espressamente l’uccisione dell’agnello

Il periodo pasquale è uno dei più tragici per gli agnelli, macellati a soli 30 giorni di vita in nome della tradizione.

Lo scorso anno sono stati quasi 2,5 milioni gli individui uccisi durante l’anno, di cui oltre 380.000 solo per Pasqua. Inoltre, non tutti gli animali macellati sono italiani, bensì la maggior parte arriva dall’est Europa, trasportati in condizioni che spesso violano la normativa sul trasporto di animali vivi, e sottoposti a stress e violenze inutili e crudeli.

Ma perché ogni anno questa mattanza continua, quali sono le origini culturali dell’agnello pasquale e, soprattutto, potremmo farne a meno preservando la tradizione?

  • Nella tradizione mussulmana Eid Al Adha (la festa del sacrificio) simboleggia la devozione totale ad Allah ed è un’occasione per ritrovarsi con le famiglie oltre che per mettere in pratica la carità, distribuendo cibo ai poveri.
  • Pesach - la Pasqua ebraica – commemora la liberazione dalla schiavitù d’Egitto, evento che diede origine alla vita indipendente del popolo d’Israele e che fu il primo passo verso la promulgazione della Legge divina.
  • La Pasqua cristiana, infine, glorifica il sacrificio del figlio di Dio, Gesù di Nazareth che, dopo essere stato crocifisso, risorge per liberare gli uomini dal peccato originale.

Nessuna di queste tre celebrazioni, dunque, richiede espressamente l’uccisione dell’agnello, che è semplicemente un simbolo, un’usanza e un’abitudine e non costituisce il fulcro di nessuna di queste confessioni.

Una “consuetudine” che non solo porta all’uccisione di milioni di animali nei macelli, ma anche a macellazioni rituali casalinghe illegali, tanto che nel Rapporto Zoomafia Lav 2022, il reato più frequente è risultato essere quello di Uccisione di animali, con 2624 procedimenti - pari al 34,90% del totale dei procedimenti per crimini contro gli animali registrati.

Usanze ed abitudini possono però essere cambiate lasciando intatta la tradizione ed è ora che avvenga anche per gli agnelli.

Le alternative vegetali sono diffuse e alla portata di tutti: legumi, soia, tempeh, seitan e ortaggi stagionali sono facili da reperire e da preparare.

È ora che per celebrare l’amore, la rinascita e la libertà non si riempiano le tavole di violenze e sofferenza, come tutti gli animali umani e non umani, anche gli agnelli hanno il diritto di vivere la propria vita liberi, sani e felici, come la storia di Chris e Malindi ci mostra.

La Pasqua 2023 può essere l’occasione per avvicinarsi all’alimentazione completamente vegetale e scoprire che è possibile magiare senza crudeltà tutto l’anno.

Per farlo anche quest’anno LAV e Funny Vegan propongono un menù plant-based, con ricette tipiche come lasagne e arrosto e qualche spunto più creativo.

Questa Pasqua celebra la vita e salva gli agnelli!