Home | Notizie | Romania conferma legge ammazza randagi, ignorando appelli europei

Romania conferma legge ammazza randagi, ignorando appelli europei

Leggi l'articolo

Ultimo aggiornamento

mercoledì 25 settembre 2013

Condividi

Inascoltate le proteste dei cittadini di tutta Europa e i richiami rivolti al Governo rumeno da numerosi europarlamentari, deputati e senatori italiani e dalle più grandi organizzazioni animaliste del mondo, la Corte Costituzionale rumena ha ritenuto “infondata la richiesta di revisione” fatta da 30 senatori : la legge ammazza randagi è confermata.

Via libera alle uccisioni dei cani dopo 14 giorni di permanenza nei canili, eppure l’OMS e l’OIE hanno ripetutamente bocciato le uccisioni di massa come metodo per contenere il randagismo, ma la Romania non se ne cura, preferendo lo sterminio, una soluzione inaccettabile e crudele e non certo degna di un Paese aderente all’Unione Europea e che per giunta ha ratificato la Convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia.

Il Governo rumeno è solo incoerente? No è anche cieco. A cosa è servito il Decreto legge che nel 2001 aprì la strada a una mattanza che solo a Bucarest fece 144.000 vittime se ancora il randagismo è un’emergenza? Ripercorrere le orme del passato si risolverà in un bagno di sangue crudele, eticamente inaccettabile e inefficace. Solo attraverso l’identificazione, la sterilizzazione e la responsabilizzazione della cittadinanza si potranno, infatti, raggiungere risultati positivi e stabili nel tempo.

Considerata la gravità della situazione ci auguriamo che il Governo rumeno torni sui propri passi allineandosi alla sensibilità europea nei confronti degli animali, ai quali il Trattato di Lisbona riconosce lo status di esseri senzienti. Invitiamo tutti a continuare con le proteste nei confronti di questa legge spietata che vanifica il lavoro di sterilizzazione e re-immissione sul territorio intrapreso dalle associazioni animaliste.

Ilaria Innocenti, responsabile LAV Cani e gatti