Abbiamo scritto alla Sindaca Raggi chiedendo di cancellare la richiesta di attestazione medica (o dichiarazione o certificazione, che dir si voglia) per i pasti vegani di asili nido e scuole materne nel bando di gara 2020-25 per la ristorazione scolastica.
La Direzione dei Servizi di supporto al sistema educativo e scolastico del Comune di Roma, infatti, nel nuovo bando di gare per la gestione delle mense scolastiche (2020-2025), avrebbe previsto un menu senza ingredienti di origine animale solo in casi specifici, e se la richiesta dei genitori sarà accompagnata da una dichiarazione del medico curante, che afferma di essere a conoscenza della scelta.
Le Linee di Indirizzo Nazionale per la Ristorazione Scolastica del Ministero della Salute però, adottate con Provvedimento del 29 aprile 2010 nell’ambito della Conferenza Unificata, alla stesura delle quali Roma Capitale, all’epoca Comune di Roma, ha attivamente partecipato, risultano non solo pienamente operative nel territorio di Roma Capitale, ma chiaramente stabiliscono che: “Vanno assicurate anche adeguate sostituzioni di alimenti correlate a ragioni etico-religiose o culturali. Tali sostituzioni non richiedono certificazione medica, ma la semplice richiesta dei genitori”.
Come già chiarito da LAV in un precedente lettera, il Ministero della Salute, tramite la propria Direzione Generale per l’Igiene e la Sicurezza degli Alimenti e la Nutrizione, con Nota n. 0018646 del 5 maggio 2016, ha ribadito, proprio in riferimento all’applicazione della sopra citate Linee di Indirizzo Nazionale per la Ristorazione Scolastica, che: “sono state segnalate allo scrivente ufficio numerose iniziative regionali e locali non in linea con l’Intesa sopracitata, in particolare che alcuni Comuni richiedono certificazioni mediche alle famiglie che scelgono l’alimentazione vegetariana o vegana o comunque un’assunzione di responsabilità supplementare […]. Questo tipo di iniziative sono in contrasto con quanto stabilito dalle Linee di indirizzo”.
In un momento storico in cui vediamo chi opta per una scelta vegana attestarsi intorno all’2,2% della popolazione (dati Eurispes), e in cui assistiamo alle nefaste conseguenze, sulla salute e sull’ambiente, del ricorso ad alimenti di origine animale, la direzione intrapresa dal Comune di Roma appare totalmente in controtendenza, anche in virtù dei Criteri Ambientali Minimi per Ristorazione Collettiva, rivisti di recente dal Ministero dell’Ambiente e in vigore dal 4 agosto prossimo, e che sottolineano l’importanza dell’orientare i consumi verso le proteine di origine vegetale.
Richiedere una qualsiasi tipologia di attestazione o certificazione a uno specifico gruppo di bambini (e di genitori per loro) rappresenta una chiara violazione del principio di uguaglianza così come stabilito dall’art. 3 della Costituzione, dato che ogni singolo regime alimentare, sia esso onnivoro, vegetariano o vegano può presentare carenze o errata pianificazione.