Ora Governo finanzi ricerca con metodi sostituivi.
Ancora una volta, la chiamata al dissenso dei cittadini italiani coinvolti da LAV ha impedito l’ennesimo passo indietro contro gli animali della maggioranza, verso una ricerca obsoleta che rallenta la vera scienza.
Ieri infatti, LAV, grazie al meticoloso lavoro di monitoraggio dell’Ufficio Rapporti Istituzionali, ha identificato e poi diffuso la notizia della proposta di emendamento a firma dei Senatori della Lega Murelli, Centinaio e Borghi che, se approvato, avrebbe permesso la riapertura di allevamenti di cani, gatti e primati, vanificando quanto ottenuto dieci anni fa con l’attuazione del decreto n.26 e la chiusura di quell’inferno chiamato Green Hill e tolto alcuni vincoli ottenuti per la difesa degli animali destinati ai laboratori.
Migliaia di persone hanno virtualmente protestato contro questa proposta denunciata da LAV e sono bastate poche ore per far sì che il vicepremier Matteo Salvini, leader della Lega, annunciasse il ritiro dell’emendamento per garantire la “massima tutela per gli animali” e ribadendo il suo “no alla sperimentazione”.
Accogliamo positivamente questa decisione e chiediamo che, volendo garantire questa “massima tutela”, vengano finalmente rifinanziati i fondi emanati dal Ministero della Salute per il supporto alla ricerca innovativa senza animali presso Università e centri di ricerca pubblica, così come avvenuto nel biennio 2021/2022 in quanto, al momento, le Istituzioni hanno scelto di non prevedere nemmeno 1 euro per la ricerca animal-free, nonostante sia vista come prioritaria delle leggi nazionali ed europee
Riguardo alla procedura d’infrazione contro l’Italia per cui secondo i Senatori era lecito proporre questo emendamento, è bene ricordare che nonostante sia stata aperta dalla Commissione di Bruxelles nel 2016, da allora, non è mai andata avanti per volontà della Commissione stessa. Allo stesso modo, il Governo, scrivendo il Disegno di Legge “salva infrazioni” un mese fa, non ha ritenuto di inserirci alcun articolo “riparatorio”.
Il mondo scientifico, così come i cittadini, ha espresso in più occasioni la volontà di una ricerca etica e animal-free e ci aspettiamo che il Governo italiano supporti questa richiesta, una volta per tutte.
Non dimenticare di firmare la nostra petizione per dire Stop all'orrore della vivisezione.