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L'Assemblea ONU per l'Ambiente riconosce il legame fra benessere animale e crisi climatica

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Ultimo aggiornamento

mercoledì 02 marzo 2022

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il 2 marzo l’Assemblea delle Nazioni Unite per l'ambiente (UNEA-5) ha finalmente riconosciuto il legame che esiste tra benessere animale e la crisi climatica, per la prima volta a livello globale.  

La risoluzione contenente questa storica novità è stata adottata dall’UNEA, a Nairobi, in Kenya, e potrà contribuire a una più vasta comprensione del rapporto che esiste fra il miglioramento delle condizioni degli animali e la lotta alle cause dei cambiamenti climatici, della perdita di fauna selvatica, dell’inquinamento e delle malattie pandemiche. 

La risoluzione “Nexus between Animal Welfare, Environment and Sustainable Development” (Nesso fra benessere degli animali - ambiente - sviluppo sostenibile), nello specifico, chiede al Direttore esecutivo del Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP) di preparare un report che esplori il legame fra benessere animale, l’ambiente e lo sviluppo sostenibile. 

Esprimiamo grande soddisfazione per questo passo in avanti da cui, ci auguriamo, potranno derivare azioni concrete, per gli animali e per il nostro Pianeta.  

Tuttavia, siamo consapevoli che la strada è ancora lunga e che esistono grandi resistenze al cambiamento: lo dimostra il fatto che, sebbene sia stata approvata anche una risoluzione sulla gestione sostenibile dell’azoto (prodotto in larga misura dagli allevamenti), nei negoziati sia andata perduta l’opportunità di porre come obiettivo il dimezzamento dei rifiuti azotati nel mondo entro il 2030.  

In Italia, abbiamo scritto al Ministro per la Transizione Ecologica Cingolani, unitamente a CIWF, Animal Equality, Animal Law Italia, Essere Animali, Greenpeace, LAV, Legambiente, LIPU e WWF, esprimendo il nostro sostegno alla risoluzione UNEA-5. 

Come LAV, chiediamo ormai da anni un cambio di passo nel sistema produttivo e alimentare, che tenga conto del legame ora riconosciuto anche dalle Nazioni Unite, tra gli animali e le sorti del Pianeta.  

Lo abbiamo ribadito nel nostro Manifesto “Non torniamo Come Prima", nato all’indomani dello scoppio della pandemia da Covid-19 in cui, tra le altre cose, chiediamo la transizione, sostenuta anche da politiche pubbliche, verso un’alimentazione sempre più vegetale e la fine dei finanziamenti pubblici agli allevamenti.  

Anche tu puoi fare la differenza
 

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