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Ricerca senza animali: speranze dal progetto COMBINE dell'Universita' di Catania

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Ultimo aggiornamento

mercoledì 10 giugno 2020

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Fornire una grande accelerazione alla ricerca senza uso di animali: non è solo la LAV, che da oltre 40 anni promuove e sostiene i modelli alternativi, a sostenerlo, ma anche i ricercatori che credono in una scienza del futuro e lavorano sulle tecnologie più innovative e promettenti per studiare le malattie e salvare l’uomo dalle loro conseguenze.

Organizzazioni governative come la FDA (Food and Drug Administration) negli USA, l’EMA (European Medicines Agency) in Europa hanno avviato programmi di implementazione delle NAMs New (animal-free) approach methods per lo studio dell’efficacia e sicurezza dei farmaci. 

Valutare e utilizzare modelli human-based per poter far fronte rapidamente alla necessità di studiare il Covid-19, e realizzare vaccini contro SARS-CoV-2, in questo tragico momento di emergenza sanitaria, è quindi fondamentale. 

Una speranza in tal senso è rappresentata dal progetto guidato dall’Università di Catania, in collaborazione con quella di Bologna, dove è allo studio un software che potrebbe ridurre i tempi di valutazione dei vaccini, accelerandone lo sviluppo per interventi rapidi ed efficaci contro il propagarsi dell’epidemia. Il coordinatore della ricerca, il professor Francesco Pappalardo, ci spiega: "Al giorno d’oggi le scienze della vita beneficiano in maniera esponenziale delle innovazioni tecnologiche, tramite l’utilizzo di nuove metodologie e nuovi approcci come la modellistica e la simulazione computazionale che forniscono un notevole contributo alla biomedicina, aprendo nuovi potenziali orizzonti".

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Michela Kuan
Biologa, Responsabile Area Ricerca senza animali