Dopo oltre due anni di lavoro, in collaborazione con il dipartimento di veterinaria dell’Università di Bologna, è, finalmente, arrivato il riconoscimento scientifico dell’importante e pioneristico studio conclusosi con la pubblicazione sulla rivista internazionale “Primates” del nostro articolo dal titolo “Evaluation of an enrichment programme for a colony of long-tailed macaques (Macaca fascicularis) in a rescue centre”.
In attesa del decreto sulla dismissione (che il Governo a distanza di 7 anni non ha ancora emanato e che avrebbe potuto salvare i macachi di Parma malati, restituiti in Olanda al fornitore), infatti, LAV si occupa da anni del recupero e riabilitazione di animali salvati dai laboratori. In particolare, primati: specie complesse che necessitano di un lungo percorso, che tratti aspetti fisici e psicologici di animali che hanno passato anni dentro le gabbie negli stabulari.
Il nostro progetto, che ha visto la collaborazione dell’importante ateneo bolognese, ha avuto lo scopo di valutare l’effetto dell’utilizzo di arricchimenti ambientali, e adeguate strutture, sul gruppo di macachi salvati dal laboratorio di Padova nel 2017. Tali arricchimenti hanno cancellato comportamenti “stereotipati” (ripetitivi e senza un fine ultimo) spesso mostrati dagli animali tenuti tanti anni in cattività, come, ad esempio, andare avanti e indietro in una piccola area nonostante abbiano, finalmente, ampi spazi in cui muoversi, oppure rotazioni della testa senza motivo.
In questo studio, abbiamo combinato osservazioni giornaliere, che ci hanno consentito di scoprire meglio come impiegano il loro tempo gli animali ospitati, con l’analisi dei livelli di alcuni ormoni legati allo stress, in particolare del cortisolo, avvenuta in modo incruento attraverso l’esame della sua presenza nelle feci, Grazie ai dati ottenuti e alla pubblicazione sulla nota rivista mondiale che si occupa di primati, abbiamo dimostrato, lasciando una pietra miliare per i loro diritti, quanto i primati non possano vivere adeguatamente in un ambiente sterile e privo di stimoli come quello del laboratorio, ma anzi, abbiano bisogno di continue e appropriate attenzioni per poter vivere in maniera consona alla loro vera natura.
Michela Kuan, Biologa, responsabile LAV Area Ricerca senza animali
Valeria Albanese, LAV Animal keeper
Roberta Berardi, LAV Animal keeper