Il nuovo Rapporto, alla sua ventitreesima edizione, analizza lo sfruttamento illegale di animali ad opera della criminalità, nel 2021.
Combattimenti tra animali, corse clandestine di cavalli, truffe nell’ippica, business illegale dei canili, contrabbando di fauna e bracconaggio organizzato: sono solo alcuni dei reati analizzati nel Rapporto Zoomafia 2022 di LAV, a cui si aggiunge l’analisi dei reati a danno di animali eseguita con l’esame dei dati rilasciati dalle Procure italiane. Una fotografia unica della criminalità a danno di animali italiana. Il nuovo Rapporto Zoomafia è alla sua ventitreesima edizione ed è stato redatto con il patrocinio della Fondazione Antonino Caponnetto.
“Da anni raccogliamo i dati relativi ai crimini contro gli animali dalle Procure italiane al fine di avere una visione affidabile, ancorché non esaustiva, dei vari reati consumati nel nostro Paese. Il quadro che proponiamo si basa sui dati ottenuti da un campione pari al 70% di tutte le Procure della Repubblica d’Italia. Un dato statisticamente rappresentativo, anche se c’è da registrare un’inspiegabile diminuzione delle risposte da parte delle Procure rispetto agli altri anni, nonostante richieste e solleciti”. – afferma Ciro Troiano, criminologo, autore del Rapporto e responsabile dell’Osservatorio Zoomafia della LAV.
Esaminando i dati di un campione di 105 Procure su 169, tra Ordinarie e Minorili, che hanno inviato dati sia per il 2020 che per il 2021 (un campione pari al 62% di tutte Procure) si registra un aumento dei procedimenti nel 2021, rispetto al 2020, pari al +3% (6428 fascicoli nel 2020 e 6621 nel 2021); mentre il numero degli indagati è diminuito del -4,10% circa (3675 indagati nel 2020 e 3524 nel 2021).
Proiettando, quindi, su scala nazionale i dati delle Procure che hanno risposto, pari al 70% delle Procure italiane, tenendo presenti le dovute variazioni e flessioni, possiamo stabilire che, nel 2021, sono stati aperti circa 26 fascicoli al giorno, uno ogni 55 minuti; con circa 14 indagati al giorno, uno ogni 103 minuti, per reati a danno di animali. Si registra a livello nazionale un tasso di 15,5 procedimenti e di 8,6 indagati ogni 100.000 abitanti.
"Ricordiamo che i nostri dati si riferiscono ai reati registrati e non includono altri illeciti puniti con sanzioni amministrative” precisa Ciro Troiano.
Dall’analisi si evince che il reato più contestato è quello di Uccisione di animali, con 2624 procedimenti - pari al 34,90% del totale dei procedimenti per crimini contro gli animali registrati presso le 118 Procure che hanno fornito i dati -, con 428 indagati. Per il secondo anno consecutivo, da quando seguiamo l’andamento criminale dei reati a danno di animali, il reato di uccisione di animali si posiziona al primo posto superando quello di maltrattamento di animali. Come sempre, però, la stragrande maggioranza delle denunce per uccisione di animali è a carico di ignoti, che nel 2021 hanno rappresentato ben l’86,24%.
Anche per il 2021 la Procura di Brescia, sempre in base al campione del 70% analizzato, si conferma quella con più procedimenti iscritti per reati contro gli animali: 538 con 363 indagati. Come sempre la maggioranza dei procedimenti riguarda i reati venatori o contro la fauna selvatica: 280 pari al 52,04% del totale, con 281 indagati pari al 77,41% del totale degli indagati. È noto che la provincia di Brescia rappresenta l’hotspot del bracconaggio più importante d’Italia quindi il numero dei procedimenti per tali reati influisce notevolmente sulla media totale dei reati contro gli animali registrati.
La Procura con meno procedimenti per reati contro gli animali si conferma ancora una volta Savona con 4 procedimenti e 2 indagati. Quest’anno però, stranamente, sugli stessi numeri si attesta la Procura di Napoli Nord che negli anni scorsi ha presentato numeri ben diversi.
Per quanto riguarda i dati delle Procure presso i Tribunali per i Minorenni, i procedimenti sopravvenuti nel 2021, riferiti a 23 Procure su un totale di 29, pari al 79%, sono stati 24 con 32 indagati. Rispetto al 2020, si registra una variazione del +45% dei procedimenti (da 20 sono passati a 29) e del numero degli indagati (passati da 22 a 32).
Le corse clandestine di cavalli rappresentano il fenomeno più preoccupante tra i crimini zoomafiosi e confermano la loro pericolosità. "Occorrono provvedimenti efficaci e incisivi, e i numeri relativi alle corse clandestine e alle illegalità nell’ippica sono chiari: nel 2021 sono stati registrati 17 interventi delle forze dell’ordine, 12 corse clandestine denunciate, 130 persone denunciate, 32 cavalli sequestrati. In 24 anni, da quando abbiamo iniziato a raccogliere i dati per il Rapporto Zoomafia, ovvero dal 1998 al 2021 compreso, sono state denunciate 4169 persone, sequestrati 1384 cavalli e bloccate o denunciate 149 corse e gare clandestine", afferma Troiano.
Non solo l’ippica clandestina, ma anche quella ufficiale è minacciata dalle infiltrazioni criminali attraverso il controllo delle scommesse clandestine, delle gare truccate, del doping, dei furti di cavalli e delle intimidazioni.
Secondo i dati ufficiali relativi all’elenco dei cavalli risultati positivi al controllo antidoping, ai sensi del regolamento delle sostanze proibite, nel 2021, 60 cavalli che hanno partecipato a gare ufficiali sono risultati positivi a qualche sostanza vietata. Si tratta di gare svolte negli ippodromi di tutta Italia.
Altro grande affare criminale quello relativo a cani e canili. Secondo i dati in nostro possesso, sempre senza la pretesa di essere esaustivi, nel 2021, stime per difetto, sono stati sequestrati 11 tra canili e rifugi che complessivamente contenevano oltre 1200 cani; 8 le persone denunciate a vario titolo. Dal 2004 al 2021 compreso sono stati almeno 79 i canili sequestrati, con 9213 cani e 200 gatti, e 100 le persone denunciate.
La moda del cucciolo di razza alimenta un traffico milionario e, in questo quadro, la tratta dei cuccioli dai Paesi dell’Est si conferma uno dei business più redditizi che coinvolge migliaia di animali ogni anno e che vede attive vere e proprie organizzazioni transazionali.