"Il maltrattamento degli animali assume forme diverse, è un reato diffuso e plurioffensivo e non ha confini territoriali. Per questo è importante conoscere e analizzare il suo andamento delittuoso, per meglio adottare misure preventive e repressive. Di contro la normativa di riferimento, soprattutto negli aspetti sanzionatori, risulta del tutto inadeguata a contrastare un fenomeno criminale così esteso", dichiara Ciro Troiano, introducendo il Rapporto Zoomafia LAV 2021.
L’Osservatorio Nazionale Zoomafia della LAV ha analizzato i dati ricevuti da 9 Procure Ordinarie su 13 (non hanno risposto le Procure di Cremona, Milano, Sondrio e Varese). Proiettando la media dei dati pervenuti su scala regionale, si può stabilire che nel 2020 sono stati registrati circa 1.510 fascicoli e circa 880 indagati. Si registra una diminuzione del -11% dei procedimenti penali per reati a danno di animali, e una diminuzione del -17,5% del numero degli indagati.
È indicativo che l’ultima relazione della DIA rilevi per la regione attività mafiose collegate alle corse di cavalli; in particolare si fa riferimento al sequestro di diversi beni, tra cui 20 cavalli, ad un soggetto riconducibile alla ‘Ndrangheta e all’indagine ‘Mani in pasta’, che ha evidenziato le attività illecite della famiglia palermitana dell’Acquasanta, che spaziavano dall’imposizione delle slot-machine, all’organizzazione di ‘riffe’, al condizionamento di alcune competizioni ippiche (il condizionamento avrebbe avuto luogo, o sarebbe stato tentato, per alcune competizioni tenute in ippodromi), fino al controllo completo di alcune agenzie di scommesse nel proprio territorio.