I crimini a danno di animali sotto la lente d’ingrandimento dell’Osservatorio Zoomafia LAV, con la 22a edizione del Rapporto Zoomafia 2021 redatta da Ciro Troiano, criminologo e responsabile dell’Osservatorio:
Per comprendere un fenomeno criminale è necessario ricorrere anche all’analisi statistica. Purtroppo, nell’ambito dei delitti contro gli animali, oltre ad avere una carenza di dati affidabili, spesso circolano numeri infondati, frutto di errori metodologici, di puro pressappochismo o, in alcuni casi, di malafede. Da anni raccogliamo i dati relativi ai crimini contro gli animali dalle Procure italiane al fine di avere una visione affidabile, ancorché non esaustiva, dei vari reati consumati nel nostro Paese. Il quadro che proponiamo si basa sui dati ottenuti da un campione pari al 76% di tutte le Procure della Repubblica d’Italia. Un dato molto più che significativo, e statisticamente rappresentativo.
Esaminando i dati di un campione di 116 Procure tra Ordinarie e Minorili che hanno risposto sia quest’anno che l’anno passato (un campione pari a circa il 70% di tutte Procure) si registra una diminuzione dei procedimenti nel 2020, rispetto al 2019, pari al -3% circa (7052 fascicoli nel 2019 e 6866 nel 2020); mentre il numero degli indagati è diminuito del -21% circa (4701 indagati nel 2019 e 3734 nel 2020).
Riteniamo che questa flessione non corrisponda, però, ad una effettiva diminuzione dei crimini contro gli animali, ma che indichi solo una diminuzione delle denunce e dei fatti accertati. In periodo di emergenza le attività di polizia, anche per quegli organi prioritariamente preposti all’accertamento di tali reati, sono state indirizzate, ovviamente, verso altre emergenze. Se da un lato le condizioni imposte dall’emergenza hanno portato di fatto alla quasi impossibilità dell’accertamento di questi reati, dall’altro questo non vuol dire che tali reati non siano stati consumati, se si considera che circa il 30% dei casi accertati vengono perpetrati in un contesto domestico, familiare o di custodia, ambiti in cui i controlli - di per sé già difficili - hanno risentito notevolmente degli effetti della chiusura.
Il fenomeno è quindi tutt’altro che in diminuzione, ed è importante aumentare gli strumenti di contrasto a disposizione delle Forze dell’Ordine: per questo chiediamo a Governo e Parlamento di approvare al più presto l’inasprimento delle pene nella riforma della legge 189 oggetto della nostra petizione #MISALVICHIPUÒ.