Corse clandestine di cavalli, combattimenti tra cani, pesca di frodo, traffico di fauna selvatica, doping, bracconaggio organizzato: sono alcuni dei crimini contro gli animali registrati in Puglia che emergono dal Rapporto Zoomafia 2020.
L’Osservatorio Nazionale Zoomafia della LAV ha analizzato i dati ricevuti da 4 Procure Ordinarie su 6 (non hanno risposto le Procure di Brindisi e Lecce) e da tutte e tre le Procure Minorili. Proiettando la media dei dati pervenuti su scala regionale, si può stabilire che, nel 2019, nella regione sono stati registrati circa 450 fascicoli (circa il 4,74% di quelli nazionali), con un tasso di 11 procedimenti ogni 100.000 abitanti; e circa 255 indagati (circa il 4,36% di quelli nazionali), con un tasso di 6 indagati ogni 100.000 abitanti.
In Puglia sono stati registrati tutti i filoni della zoomafia: in merito all’emergenza Covid-19 la DIA ha analizzato i possibili scenari criminali che si possono verificare nella regione. Per la criminalità organizzata pugliese è prevedibile che le consorterie attenueranno le tradizionali attività di controllo del territorio d’origine, puntando a consolidare le proprie posizioni in settori nevralgici dell’economia regionale, come il comparto agro-alimentare e quello della mitilicoltura che risultano, secondo la DIA, fortemente vulnerabili.