Presentati stamattina, presso la Sala dei Marmi di Firenze, i dati relativi ai crimini contro gli animali registrati in Toscana nel 2018, ripresi nel Rapporto Zoomafia 2019 “Vent’anni di Antizoomafia”, redatto da Ciro Troiano.
L’Osservatorio Nazionale Zoomafia LAV ha analizzato i dati ricevuti da 8 Procure Ordinarie toscane su 10 (non sono pervenuti i dati di Grosseto e di Pisa) e dalla Procura per i Minorenni di Firenze. Proiettando la media dei dati pervenuti su scala regionale, si può stabilire con stima approssimativa che in Toscana, nel 2018, sono stati registrati circa 700 fascicoli penali aperti per reati contro gli animali (circa il 7,16% di quelli nazionali), con un’incidenza pari a 18,62 procedimenti ogni 100.000 abitanti; e circa 415 indagati (circa il 7,07% di quelli nazionali), con un tasso di 11,04 indagati ogni 100.000 abitanti.
La Toscana per la sua posizione rappresenta un nodo importante per il traffico di cuccioli, ma combattimenti tra cani, attività venatoria di frodo, che conta tra le vittime dei bracconieri animali rarissimi come l’Ibis eremita, e bracconaggio ittico sono condotte criminali purtroppo ben presenti nella regione. Desta preoccupazione, inoltre, il dato relativo ai reati commessi da minorenni - indice di insensibilità e di mancanza di empatia nei riguardi della sofferenza altrui - che interessa il 9,6% dei procedimenti a carico di minorenni e il 13,5% degli indagati registrati a livello nazionale.
(foto di repertorio, Ibis eremita)