Abbiamo scritto al Ministro Pichetto Fratin per informarlo del nostro progetto per la convivenza con il lupo affossato dalla Regione del Veneto.
Nei giorni scorsi il Presidente e il Vicepresidente della Provincia di Vicenza hanno rilasciato alcune dichiarazioni riguardo la loro volontà di uccidere i lupi per limitare gli indennizzi derivanti dalle predazioni, in linea con i contenuti della lettera inviata dalla Provincia di Vicenza al Ministro dell'Ambiente Pichetto Fratin a fine 2024.
Evidentemente inconsapevoli del fatto che per limitare gli indennizzi è sufficiente implementare correttamente le misure di prevenzione delle predazioni, che hanno già dimostrato ovunque la loro piena efficacia, ma che sono avversate da parte degli allevatori sostenuti da una politica che, per mero tornaconto elettorale, continua a proporre come unica soluzione l'uccisione dei lupi, anche strumentalizzando le legittime preoccupazioni dei cittadini.
Proprio per cercare di fare chiarezza sulla questione dei lupi e sugli interessi politici che possono coinvolgere la Provincia di Vicenza, noi di LAV abbiamo inviato una lettera al Ministro dell'Ambiente Pichetto Fratin, nella quale descriviamo brevemente il progetto che avremmo voluto realizzare proprio a cominciare dall'area dell'Altopiano di Asiago.
Un progetto che aveva come obiettivo la diffusione delle migliori e più aggiornate informazioni scientifiche per dare risposte alle preoccupazioni dei cittadini e degli allevatori, un progetto fortemente caldeggiato dallo stesso Prefetto di Vicenza ma che è stato affossato dalla Regione Veneto.
La stessa Large Carnivore Initiative for Europe (LCIE), il gruppo di lavoro specializzato sui grandi carnivori dell'International Union for Conservation of Nature (IUCN), la più autorevole istituzione scientifica internazionale per la conservazione della natura, ha pubblicato una dichiarazione di opposizione al declassamento della protezione del lupo sostenendo, tra le altre cose, che il downgrade del lupo non è sufficientemente motivato dal punto di vista scientifico e che difficilmente allevierà il conflitto socioeconomico legato alla sua presenza, che dipende più da profonde questioni sociali rispetto che dalle predazioni in sé.
È evidente quindi che le criticità odierne connesse al ritorno del lupo, le correlate predazioni, le preoccupazioni dei cittadini, sono tutte da ricondurre a una politica fatta di persone inadeguate al loro ruolo, incompetenti e interessate solo ed esclusivamente a raccogliere consensi politici sulla pelle di animali innocenti.