Home | Notizie | Prorogata ordinanza tutela equidi in manifestazioni popolari: non è abbastanza serve legge

Prorogata ordinanza tutela equidi in manifestazioni popolari: non è abbastanza serve legge

Necessaria una legge che disciplini la delicata materia e preveda sanzioni certe per i trasgressori.

Leggi l'articolo

Ultimo aggiornamento

lunedì 03 giugno 2024

Topic


Condividi

La proroga è importante ma non è abbastanza

Pubblicata in Gazzetta Ufficiale l'ennesima proroga – di altri 6 mesi - dell'ordinanza contingibile e urgente del Ministero della Salute che disciplina le manifestazioni popolari, pubbliche o private, nelle quali vengono impiegati equidi al di fuori degli impianti e dei percorsi ufficialmente autorizzati.

Una proroga comunque importante, visto che ad oggi questo provvedimento è l'unico atto normativo a tutela dei cavalli e degli asini impiegati in questo tipo di manifestazioni. Ma che non è abbastanza.

Mancando una legge specifica, nel 2009 il Ministero della Salute aveva emanato la prima ordinanza, poi prorogata di anno in anno, che fissa almeno dei parametri minimi di sicurezza per i cavalli, il pubblico e i cavalieri. Prima del 2009, infatti, era legale far correre i cavalli su piste non idonee, con fondo duro, sull'asfalto magari anche bagnato. Il numero di incidenti, anche mortali, per gli animali era altissimo. Nadia Zurlo, responsabile Area Equidi LAV

La tutela degli equidi, però, non può essere gestita solo a colpi di ordinanze: il superamento di questo strumento peraltro è previsto dal decreto legislativo n. 36 del 28 febbraio 2021, che ha riformato gli sport equestri. E sono passati ben 3 anni. Eppure, il provvedimento non è stato ancora emanato e, anzi, solo ora, nelle premesse a questa ordinanza di rinnovo si legge che è emersa la necessità di effettuare ulteriori approfondimenti in materia di sicurezza e benessere animale.

Quanti anni occorrono per effettuare il censimento nazionale di tali manifestazioni popolari – annunciato già nelle premesse alle ordinanze emanate a partire dal 2017 - e implementare lo studio della valutazione dei rischi relativi alla salute e l'integrità fisica degli animali impiegati?

E quanto tempo occorre affinché si lavori sulle Regioni, molte delle quali non hanno ancora dato piena attuazione a quanto previsto dalle ordinanze, perché attuino l'Accordo Stato-Regioni in materia di benessere animale e finiscano di esporre gli animali a gravissimi rischi per la loro vita? L'accordo risale al 6 febbraio 2003, e questa necessità era stata sottolineata nelle precedenti ordinanze. Cosa è stato fatto nei 21 anni trascorsi?

È necessario quanto prima dare attuazione al decreto legislativo n. 36 del 28 febbraio 2021, che - all'articolo 24 - prevede l'emanazione di un decreto da parte del Presidente del Consiglio dei ministri che garantisca i requisiti di sicurezza e salute degli equidi e del pubblico che partecipa alle manifestazioni popolari. La scadenza per questa emanazione era a 9 mesi dall'entrata in vigore della sopracitata disposizione. Perché questo inammissibile ritardo? Ilaria Innocenti, Ufficio Rapporti Istituzionali LAV.

Ci appelliamo al Sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato e alla Presidente Giorgia Meloni, è improcrastinabile una legge che disciplini questa delicata materia e preveda sanzioni certe per i trasgressori.