I divieti, già legge nel 2014, di testare su animali le sostanze d’abuso come droghe, alcol e tabacco sono stati rimandati al 1 luglio 2025.
Nonostante la quasi decennale battaglia animalista che ha visto LAV in prima linea insieme a centinaia di ricercatori, l’entrata in vigore, prevista dal 2017, dei divieti è stata prorogata di anno in anno calpestando quanto la norma diceva e il volere della maggioranza dei cittadini italiani; un posticipo voluto dal Ministro della Salute, ma ormai gli slittamenti sono continui e ripetuti e lo Stato fa nulla per evitarli.
Le conseguenze sono le solite che denunciamo da anni, ritardo nel progresso scientifico e penalizzazioni della ricerca italiana rispetto a quella estera oltre, ovviamente, all’uccisione di migliaia di animali.
A dimostrazione di ciò, mentre nel nostro Paese si finanzia e pubblicizza la sperimentazione animale, un recente studio dell’Università finlandese di Turku, in collaborazione con il Centro Medico Beth Israel Deaconess di Boston e l’Istituto Nazionale sull’abuso di sostanze di Baltimora, ha identificato il circuito del cervello capace di spegnere le dipendenze, fra cui anche quella dal tabacco.
L’obiettivo è stato conseguito mediante l’osservazione di alcune lesioni, quali ad esempio un ictus che, danneggiando questa specifica rete, hanno portato alla completa guarigione spontanea dei pazienti. La scoperta, descritta sulla rivista “Nature Medicine”, secondo gli esperti potrebbe ora rendere questo circuito cerebrale il bersaglio per future terapie contro la dipendenza dal fumo, e probabilmente, anche contro altre forme di dipendenza.
Un altro esempio di come la scienza per l’uomo possa e debba basarsi sull’uomo, di come le investigazioni epidemiologiche e i metodi alternativi siano l’unica strada percorribile per l’evoluzione delle conoscenze scientifiche e delle cure per le malattie che affliggono, sempre più numerose, uomo, animali e pianeta.
Auspichiamo che il 2025 veda il totale divieto per questi inutili, obsoleti e dannosi test su animali senza ulteriori proroghe, ma già da ora possiamo chiedere un UE senza vivisezione firmando la petizione europea per vietare, definitivamente, i test su animali per i cosmetici, utilizzare metodi alternativi per lo studio della tossicità delle sostanze chimiche, aumentando così anche la sicurezza per noi consumatori, e attuare una concreta strategia per porre fine alla vivisezione. Infatti, è attiva l’iniziativa dei cittadini ECI per raccogliere un milione di firme entro agosto. Al momento, l’Italia non ha raggiunto nemmeno il 50% del target nazionale ed è sempre più urgente aderire all'iniziativa e far sentire la nostra voce contro la sperimentazione animale.