L’uomo è imputato per ricettazione e detenzione abusiva di uccelli protetti. Noi di LAV ci siamo costituiti parte civile. La Sagra dei Osei deve chiudere per sempre.
Si è aperto oggi 2 marzo 2023, presso il Tribunale di Pordenone, il procedimento che vede imputato un uomo perché, come si legge nel decreto di citazione a giudizio, “riceveva un totale di 28 anelli identificativi alterati e contraffatti, destinati ad essere applicati su esemplari avifaunistici da lui abusivamente detenuti”.
L’uomo era stato denunciato dal SOARDA (Sezione Operativa Antibracconaggio e Reati in Danno agli Animali) dei Carabinieri Forestali, a seguito delle verifiche svolte sugli uccelli selvatici da questo detenuti nel corso dell’edizione 2021 della Sagra dei Osei di Sacile e ora si ritrova imputato per ricettazione, detenzione abusiva di uccelli particolarmente protetti e detenzione di fringillidi in numero superiore a cinque.
La pratica della cattura illegale di uccelli selvatici è diffusissima. Per renderne legale la detenzione, gli uccelli vengono dotati di anelli metallici infilati sulle zampe, al fine di simulare la loro provenienza da allevamenti autorizzati.
Ma gli anelli sono costruiti con un diametro sufficiente per essere infilati alle zampe dei pulcini appena nati, devono quindi essere prima allargati con le pinze per poter poi essere infilati alla zampa dell’uccello adulto e infine ristretti per riportarli al diametro corretto. È evidente che in questi passaggi, gli anelli possono mantenere traccia delle manomissioni subite, proprio come potrebbe essere accaduto nel caso individuato dai Carabinieri alla Sagra dei Osei.
La LAV si è fin da subito costituita parte civile nel procedimento con il solo obiettivo di fornire alla Procura ogni elemento utile a dimostrare le responsabilità dell’imputato, chiedendone l’estensione anche ai maltrattamenti inferti agli uccelli ai quali sono stati infilati anelli troppo stretti per le loro zampe.
Infatti, all’udienza odierna la LAV è stata ammessa come parte civile, ma la difesa ha formulato una richiesta di sospensione del procedimento con messa alla prova, istanza che il giudice potrebbe accogliere o rigettare sulla base del programma di trattamento che l’imputato presenterà in vista della prossima udienza.
È evidente che se un imputato non ha nulla da temere dal procedimento giudiziale, nella certezza di non avere commesso alcun illecito, non ha bisogno di ricorrere all’istituto della messa alla prova.
L’eventuale accoglimento dell’istanza da parte del Giudice non fugherebbe quindi il sospetto che le sagre, come quella dei Osei di Sacile, possano rivelarsi potenziali snodi del traffico illecito di animali e di bracconaggio, oltre a rappresentare luoghi di sofferenza per decine di migliaia di uccelli esposti in gabbie piccolissime.
La LAV, che era stata denunciata per diffamazione dalla Pro Sacile per la sua attività di critica alla Sagra dei Osei, a differenza dell’imputato odierno, ha visto pienamente riconosciuta la legittimità delle sue affermazioni, tanto che il GIP di Pordenone ha recentemente archiviato la denuncia per “infondatezza della notizia di reato.
Continueremo in ogni caso la nostra battaglia perché questa triste esposizione di animali imprigionati sia finalmente e definitivamente chiusa, relegata fra quelle “tradizioni” del nostro passato più buio, di cui la società contemporanea può certamente fare a meno.