Presenti in aula per ricordare anche quanto sia cruciale il sostegno alle fragilità sociali come prevenzione dei reati a danno di chi non può difendersi: animali, bambini e anziani.
Aggredita, decapitata, fatta a pezzi e gettata in un cassonetto dei rifiuti. Questa la terribile sorte toccata a Ninja, una cagnolina anziana che nel settembre del 2021 è stata barbaramente uccisa proprio da chi avrebbe dovuto amarla e tutelarla. Nei confronti della donna, con problemi psichici e di tossicodipendenza, venne sporta denuncia e, grazie a un’ordinanza sindacale, le venne tolto un secondo cane con il quale viveva.
Oggi presso il Tribunale di Livorno la donna è stata chiamata a rispondere del reato di uccisione di animale e LAV è stata presente in aula per depositare la costituzione di parte civile, chiedere che venga fatta giustizia per Ninja e che si vigili affinché l’ordinanza di divieto di detenzione di altri animali venga rispettata.
La nostra costituzione di parte civile è stata accettata e il giudice ha disposto un’ulteriore perizia psichiatrica sull’imputata per verificare se fosse capace di intendere e di volere al momento dei fatti, se sia in grado di stare in giudizio e se sia socialmente pericolosa. Attenderemo quindi l’esito della perizia per valutare i prossimi passi. Casi come quello di Ninja mostrano quanto sia cruciale la creazione di una rete di sostegno per le persone che vivono in condizione di fragilità sociale, unico modo efficace per evitare che si verifichino episodi di violenza sui più deboli, come animali, bambini e anziani.
LAV ringrazia l’Avvocato Enrico Melis per l’assistenza legale fornita.