Oggi, ad un anno dall’entrata in vigore del Decreto Legislativo 26/2014 sull’utilizzo degli animali per fini sperimentali, i nove decreti attuativi e gli atti dovuti da parte del Ministero della Salute, previsti dalla legge stessa, non sono stati ancora emanati.
Dopo aver recepito con un anno e mezzo di ritardo la direttiva europea 2010/63 - oggetto dell’iniziativa europea d’abrogazione “Stop Vivisection” sostenuta dalla LAV – in Italia è quindi in vigore una normativa che è rimasta, anche nelle piccole parti innovative, vera e propria lettera morta, seppure debba intervenire sulla vita di quasi 900mila animali l’anno utilizzati in oltre 700 laboratori autorizzati.
Il Ministero della Salute non ha infatti dato seguito agli impegni pubblicati in Gazzetta Ufficiale sulla “strutturazione di piani di sviluppo per metodi alternativi e controllo delle sperimentazioni”, sui “requisiti per la liberazione e il reinserimento degli animali utilizzati o destinati a essere utilizzati nelle procedure”, sulla “definizione di programmi per la condivisione di organi e tessuti animali al fine di ridurre il numero degli animali impiegati”. Non sono state inoltre “pubblicate le sintesi non tecniche degli esperimenti su animali” come già avvenuto invece in Gran Bretagna, Germania, Danimarca e Spagna, non è stato istituito il “Comitato nazionale per la protezione degli animali utilizzati a fini scientifici”, non sono state pubblicate “le informazioni statistiche sull’uso degli animali nelle procedure”, non sono state realizzate le dovute “ispezioni regolari” previste, mentre il Ministero dell’Economia e Finanze non ha emanato il “Decreto per la riassegnazione delle risorse per corsi di formazione degli operatori, ricerca e sviluppo dei metodi alternativi”.
Rivolgiamo un appello al Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, a far considerare dai suoi uffici concretamente importante l’attuazione di questa Legge e - come ha evidenziato la sentenza del Tribunale di Brescia del 23 gennaio scorso contro la Green Hill 2001 s.r.l., l’allevamento di cani destinati alla vivisezione – a riformare il sistema di valutazione e controllo delle domande di autorizzazione alla sperimentazione sugli animali.