Ricominciano le uccisioni di animali selvatici in quasi tutte le Regioni: anche quest’anno, da domenica 1° settembre, l’apertura “anticipata” della stagione di caccia – che ufficialmente dovrebbe iniziare dalla terza domenica di settembre – sarà massiccia e coinvolgerà quasi tutte le Regioni e Province autonome, a esclusione della Liguria.
Si tornerà quindi a sparare già da domenica prossima, in sostanziale assenza di controlli, oppure con controlli incredibilmente affidati agli stessi cacciatori. Il riordino delle Province, infatti, ha determinato in molti casi l’azzeramento dei corpi di Polizia Provinciale, deputati ai controlli venatori. È facile immaginare che in queste condizioni si tratterà di una vera e propria mattanza, e come essere certi che si limiti alle sole specie cacciabili in regime di preapertura?
Consentire di sparare fin dalla prossima domenica, oltre alla morte di un numero enorme di animali, determina anche un grave impatto sugli equilibri ambientali e costituisce un grave rischio per i tanti turisti ancora in vacanza in questo periodo: l’Associazione Vittime della Caccia nel periodo dal 1° settembre al 31 dicembre 2018 ha contato ben 65 vittime umane (16 morti e 49 feriti, tra cui anche due bambini) di "incidenti di caccia", purtroppo molto frequenti.