Era ferito a una zampa e inavvicinabile, ma i volontari di LAV Roma, anche in queste difficili giornate di emergenza Covid, non si sono arresi e sono riusciti a fare in modo che il pony trovato con una profonda ferita alla zampa posteriore, ricevesse le urgenti cure di cui aveva bisogno.
A preoccupare era la ferita aperta, causata da un filo di ferro attorcigliato e penetrato nella carne della zampa, e il pessimo stato degli zoccoli, lunghissimi: uno stato di apparente incuria, che ha spinto la LAV a chiedere l’intervento dei Carabinieri della stazione di Casalotti e della Asl Veterinaria Roma 1, intervenuta tempestivamente. In un primo momento non si era riusciti a risalire al possessore del pony, poi rintracciato con l’intervento della Asl. Ma l'animale non si faceva avvicinare neppure dal proprietario del terreno: infatti era l'unico dei tre individui adulti presenti a cui non si era mai riusciti a pareggiare le zampe e il pony aveva sofferto di una laminite, probabilmente pregressa.
La lesione alla zampa era profonda e grazie al dottor Longo, che ha gestito in maniera impeccabile un soccorso problematico, si sono potute prestare le necessarie cure al pony, anche se è stato necessario sedarlo. Contestualmente è stato fatto intervenire un maniscalco per poter provvedere alla cura degli zoccoli.
“Lo stato di sofferenza del pony era evidente. – afferma Nadia Zurlo, responsabile equidi della LAV – La tempestiva collaborazione tra LAV Roma, Asl Veterinaria e Arma dei Carabinieri ha permesso di mettere in salvo questo animale, identificato mediante apposizione di microchip e sottoposto a screening con prelievi ematici per il controllo della Anemia infettiva equina. Si è provveduto a convocare il proprietario del terreno, presso gli uffici Asl per eventuali prescrizioni e adempimenti. Una storia a lieto fine, speriamo utile anche a ricordare a chi detiene un animale che assicurargli le cure necessarie è un dovere, o si rischia di commettere il reato di maltrattamento”.