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Pitbull ucciso a Tivoli: un tragico epilogo che doveva essere evitato

Il caso del pitbull scappato da un’abitazione e ucciso dai Carabinieri a Tivoli riporta all’attenzione il tema della convivenza e custodia responsabile dei cani.

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Ultimo aggiornamento

lunedì 27 febbraio 2023

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Non conoscere le esigenze del proprio cane significa favorire l’insorgere di problemi comportamentali

È stato ucciso dai carabinieri il pitbull che sabato scorso è scappato dalla propria abitazione a Tivoli e ha aggredito alcuni passanti.

Il caso riporta all’attenzione il tema della convivenza e custodia responsabile dei cani che può passare solo attraverso la conoscenza dell’etologia della specie e delle caratteristiche del singolo individuo.

Non conoscere le esigenze del proprio cane significa non garantirne il benessere e favorire l’insorgere di problemi comportamentali che, uniti ad una gestione inadeguata, possono sfociare in episodi come questo.

Il tragico epilogo doveva comunque essere evitato, ad esempio ricorrendo all’intervento di un veterinario abilitato alla telenarcosi per bloccare il cane in sicurezza e sottoporlo poi ad un percorso di riabilitazione comportamentale. Già in passato in casi analoghi agenti delle Forze dell’Ordine sono stati denunciati per l’uccisione evitabili di cani, auspichiamo quindi una pronta indagine della Procura della Repubblica di Tivoli.

Torniamo a ribadire l’importanza della promozione di percorsi formativi per tutti coloro vivono con un cane - indicazione spesso disattesa da Comuni - e l’obbligo di seguire percorsi specifici per chi detiene cani con comportamenti aggressivi così come previsto dall’ Ordinanza sulla tutela dell'incolumità pubblica dall'aggressione dei cani del Ministero della Salute.