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Anche il Veneto insiste su piani controllo fauna: appello a Zaia e Prefetti

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Ultimo aggiornamento

giovedì 09 aprile 2020

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Nel quadro nazionale di gravissima emergenza legata alla diffusione del Coronavirus, il Veneto ha finora dimostrato di essere una tra le regioni che hanno ottenuto i migliori risultati in termini di contenimento dei contagi. Un risultato che potrebbe però essere messo rapidamente a rischio a causa della movimentazione su tutto il territorio regionale di centinaia di cacciatori impegnati nei piani di controllo. 

Per questo motivo abbiamo inviato un’altra lettera al Presidente Zaia, ai Prefetti e ai comandi delle Polizie Provinciali per denunciare i gravissimi contenuti delle due note predisposte dagli uffici regionali, e per chiarire che le attività di controllo faunistico devono essere immediatamente sospese, come già successo per moltissime altre attività estremamente più rilevanti, quali ad esempio l’istruzione.

Secondo due note emesse dalla Direzione Agroambiente, Programmazione e gestione ittica e faunistico-venatoria della Regione Veneto, infatti, i cacciatori (pur non svolgendo alcun ruolo di rilievo pubblico, né tantomeno urgente o indifferibile) potrebbero spostarsi sul territorio in piena violazione di tutte le disposizioni governative, con l’aggravante di uscire dal proprio comune di residenza senza un valido motivo, ma soprattutto rappresentando un potenziale veicolo per la diffusione del Coronavirus. Ancora di più in quanto l’elevata età media dei cacciatori li pone nella fascia più a rischio della popolazione. 

La Direzione Agroambiente, Programmazione e gestione ittica e faunistico-venatoria della Regione Veneto, sostiene che lo spostamento sul territorio regionale dei cacciatori coinvolti nei piani di controllo rispetti i limiti imposti dal Governo, facendo però ricadere la responsabilità del loro coinvolgimento sulle Polizie Provinciali. 

Siamo certi che né le Polizie Provinciali, né tantomeno il Presidente Zaia, vogliano assumersi la responsabilità di far circolare liberamente sul territorio regionale centinaia di cacciatori, mettendo a rischio la salute dei loro concittadini, per questo motivo abbiamo chiesto ai Prefetti veneti un intervento urgente per sospendere i piani di controllo nel caso in cui la Regione non dovesse provvedere autonomamente.