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Peste Suina Africana: in provincia di Pavia si possono nuovamente spostare i maiali

Si uccidono i suini liberi dei rifugi, ma i suini degli allevamenti tornano ad essere movimentati verso i macelli.

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giovedì 19 ottobre 2023

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Una deroga regionale permette di portarli al macello

***Aggiornamento*** 
Lo spostamento dei maiali più giovani è una mossa sbagliata
Provincia Pavese 20 ottobre 2023 - pag. 19

Pubblicate le nostre osservazioni.

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Per i suini del Progetto Cuori Liberi , secondo le istituzioni, non vi era alcuna alternativa alle uccisioni, tanto è che il 20 settembre si è consumato il tragico e violento epilogo, con le forze dell’ordine intervenute violentemente su un presidio pacifico per far entrare i veterinari dell’ATS locale ad uccidere i suini.

Tuttavia, oggi, si legge che con deroga regionale sarà possibile movimentare suini entro i 9 kg non infetti all’interno della provincia di Pavia, dove verrà individuato un macello destinato ai maiali da ingrasso della Provincia.

È stato, infatti, affermato dall’Assessore all’agricoltura della regione Lombardia Alessandro Beduschi, che potranno essere spostati i suinetti destinati all’ingrasso e al macello.

Va rilevato, inoltre, che gli animali più giovani sono anche i più fragili e delicati, quindi più a rischio di contrarre il virus. Animali appena nati, fatti nascere per essere uccisi, in un ciclo di sfruttamento che non ammette ritardi o cambi di programma.

Quando si tratta di tutelare gli interessi del comparto, d’altra parte, sembra che le stesse istituzioni trovino la soluzione con maggiore facilità.

L’interesse per la vita passa in secondo piano rispetto a quello economico e, purtroppo, non stupisce visto che tali animali sono considerati solo come oggetti, così come sembra dalle parole dello stesso Beduschi riportate dal quotidiano “La Provincia Pavese” del 19.10.23.  che parla di suini riferendosi a pezzi del corpo, affermando addirittura che “anche qualora l’allevamento ospitasse un focolaio o entrasse in zona di protezione, le cosce non subiranno alcuna restrizione”. Una totale contraddizione rispetto a quanto previsto dalla normativa sanitaria in vigore che tanto è stata sbandierata per giustificare l’uccisione dei maiali non DPA del rifugio Cuori Liberi.

Suini liberi, non destinati a produzione alimentare, accuditi in un rifugio isolato vengono uccisi anche se asintomatici, mentre per i suini degli allevamenti una deroga regionale permetterà di spostare gli animali più giovani verso il macello per far sì che gli ingranaggi della macchina produttiva, in cui gli animali sono mere unità, non si fermino.

LE DEROGHE AMMESSE DAL PROFITTO

Quando si tratta di salvare esseri senzienti, si applicano le ordinanze del commissario straordinario per la PSA alla lettera, quando si tratta di uccidere gli esseri senzienti per profitto, sono ammesse deroghe.

In “tempi normali”, nessuno si preoccupa dei tantissimi suini allevati nei capannoni già con densità altissime di animali. Le loro condizioni critiche sembra non interessino mai alle istituzioni, a meno che le ragioni non siano economiche.

Ed è questo il motivo per il quale, contro la logica finora portata avanti dal commissario per la PSA in primis, ora con la deroga regionale i suini potranno essere movimentati in zone dove il virus si è diffuso rapidamente e che rimangono estremamente a rischio. Si ragiona su pezzi di corpo da cui trarre profitto e non seriamente sulla salute e sul benessere di esseri senzienti né sulla necessitò di un cambio sistematico di questa filiera, crudele e che si sta sgretolando sotto la sua stessa insostenibilità strutturale.

Nel confronto TV  sul tema PSA, in cui era presente anche LAV, immediatamente successivo all’uccisione dei 9 suini di  Cuori Liberi del 20 settembre, l’assessore Beduschi era fermamente convinto della necessaria rigidità delle misure prescritte dal Commissario per la PSA e sosteneva che “la provincia di Pavia va protetta perché è anche il primo fronte verso le regioni confinanti”.

Ci chiediamo cosa sia cambiato, soprattutto considerando che Pavia è sempre la zona più colpita dalla PSA e chiediamo soprattutto al Ministro della Salute Schillaci e al Commissario straordinario per la PSA Caputo su quali basi e perché sia stata consentita tale deroga.

LAV è al lavoro per ottenere dal Governo chiarimenti su quanto sta accadendo.