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Uccisione dei maiali di Cuori Liberi: grave l'assenza di verbale

Chiediamo di fissare quanto prima l’udienza di merito per accertare tutte le responsabilità in capo all’ATS Pavia.

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Ultimo aggiornamento

lunedì 05 febbraio 2024

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#cuoriliberi
Animali negli allevamenti

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Milano: TAR conferma illegittima assenza verbale uccisione maiali a Cuori Liberi

Con la sua ultima pronuncia, il TAR prende atto della grave mancata redazione del verbale sulle operazioni di uccisione dei maiali del rifugio Cuori Liberi. 
Su ammissione – tardiva - della stessa ATS Pavia, infatti, tale documento non esiste.  

Tale mancanza è estremamente grave ed evidenzia il comportamento totalmente illegittimo dell’ATS, dato che tutte le operazioni esecutive svolte da pubblici funzionari devono essere descritte e verbalizzate.

Ciò sottolinea ancora una volta la scarsa trasparenza dell’ATS di Pavia nello svolgimento delle operazioni e l’illegittimità di tutta questa vicenda. 

La doverosità o meno di “verbalizzazione delle operazioni di abbattimento" sarà aspetto trattato nell’udienza di merito, come anche la pronuncia delle spese in questa fase del giudizio, rimessa al momento della decisione di merito.  

Le associazioni Progetto Cuori Liberi, LAV, LNDC Animal Protection e Vita da Cani, con la Rete dei Santuari di animali liberi chiedono quindi che venga fissata quanto prima l’udienza di merito per accertare tutte le responsabilità in capo all’ATS Pavia. 

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giovedì 25 gennaio 2024

Uccisione dei maiali di Cuori Liberi: L’ATS veterinaria di Pavia non ha mai redatto un verbale

Le associazioni Progetto Cuori Liberi, LAV, LNDC Animal Protection e Vita da Cani, con la Rete dei Santuari di animali liberi, chiedono al TAR della Lombardia di condannare il comportamento dell’ATS di Pavia. In attesa dell’udienza di merito, che definirà la legittimità o meno delle operazioni di uccisione del 20 settembre, la camera di consiglio odierna condanni la mancanza del verbale delle operazioni, che ATS non ha redatto.

Quello che è successo al rifugio Cuori Liberi di Sariano, in provincia di Pavia, ha scosso tutta Italia e non potrà essere dimenticato. 10mila persone sono scese in piazza a Milano, ed altre 7mila a Roma, per chiedere giustizia per Crosta, Freedom, Pumba, Crusca, Dorothy, Bartolomeo, Ursula, Carolina, Mercoledì e Spino, i maiali uccisi in modo spietato nonostante fossero a tutti gli effetti animali da compagnia e non rappresentassero in alcun modo, per le modalità in cui venivano gestiti, un veicolo di trasmissione della Peste Suina Africana. Ma anche per chiedere che quanto accaduto non si ripeta mai più.

Dal momento in cui è stata ordinata l’uccisione di questi animali, è stato tentato di tutto per evitare che l’esecuzione venisse eseguita. Oltre a presidiare costantemente la struttura, arrivando ad essere caricati dalla polizia il 20 settembre 2023, le Associazioni Progetto Cuori Liberi, LAV, LNDC Animal Protection e Vita da Cani si sono appellate al TAR per chiedere che l’ordinanza di abbattimento venisse sospesa ma l’ATS di Pavia non ha nemmeno aspettato che il tribunale si pronunciasse ed ha portato a termine una misura tanto cruenta quanto irreversibile.

Nel corso del procedimento davanti al tribunale amministrativo, abbiamo richiesto alla ATS tutta la documentazione relativa a questo caso ma non ci è stato fornito il verbale relativo alle attività svolte il giorno di esecuzione della condanna a morte. A seguito del nostro ricorso per ottenere anche quel documento, la ATS ha dichiarato che tale documento non esiste perché, secondo la stessa ATS, non sarebbe stato necessario redigerlo. Siamo convinti che si tratti di un comportamento totalmente illegittimo, dato che tutte le operazioni esecutive svolte da pubblici funzionari devono essere descritte e verbalizzate. Per questo chiediamo che il TAR sanzioni la condotta dell’ATS condannandola a sostenere le spese processuali sostenute per la richiesta di tale documento. Michele Pezone, Herbert Simone, Legali delle Associazioni
Siamo ancora in attesa che venga fissata l’udienza in cui andremo finalmente a discutere nel merito l’ordinanza che ha decretato l’uccisione dei maiali del rifugio. Nel frattempo, questa udienza rappresenta un primo passo per dimostrare la scarsa trasparenza dell’ATS di Pavia nello svolgimento delle operazioni e l’illegittimità di tutta questa vicenda, a partire dalla decisione di uccidere Crosta, Freedom, Pumba, Crusca, Dorothy, Bartolomeo, Ursula, Carolina, Mercoledì e Spino. La nostra battaglia per avere giustizia non è ancora finita. Non riporterà loro in vita, ma speriamo di creare un importante precedente di tutela degli animali a 360 gradi. LAV, Progetto Cuori Liberi, LNDC Animal Protection e Vita da Cani

L’ingiustizia perpetrata ai danni di animali liberi, non più vittime del circuito della produzione zootecnica, e ai danni degli umani che hanno fatto di tutto per difenderli non è accettabile. I santuari e i rifugi sono luoghi di riscatto e speranza, dove individui considerati alla stregua di oggetti tornano ad essere individui, hanno un nome, vedono finalmente rispettate le proprie esigenze e la propria dignità.

I santuari e i rifugi sono luoghi di legalità, che spesso collaborano con le procure di tutta Italia per offrire una casa ad animali sequestrati perché vittime di maltrattamenti.

Ciò deve essere considerato dalla legge, che deve prevedere protocolli sanitari speciali per questi luoghi, che non sono allevamenti. La battaglia continua nelle aule del tribunale ma anche nei palazzi delle istituzioni -concludono le associazioni.



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venerdì 15 dicembre 2023

Peste Suina Africana: pressioni sui macelli in Lombardia ma necessario cambiamento sistemico

Nonostante la deroga della regione Lombardia a movimentare suini e il via libera della Commissione europea, che aveva allentato le misure restrittive per la Peste Suina Africana per circa il 90% degli allevamenti presenti nella provincia di Pavia, persiste il rifiuto della maggior parte dei macelli di accettare e macellare i suini provenienti dalla provincia di Pavia.

Ancora una volta, torniamo a vedere una schizofrenia nella gestione di questa malattia: se da un lato per i suini del Rifugio Cuori Liberi non c’era possibilità di deroga alcuna alle misure ordinate dal Commissario per la PSA e l’ATS è intervenuta mettendo in atto la sentenza di morte su suini liberi e non destinati a produzione alimentare, dall’altro, invece, gli allevatori del comparto suinicolo fanno appello alla Regione Lombardia affinché venga chiesto all’unità organizzativa veterinaria di convocare i macelli per dare rassicurazioni sulla qualità e sulla sicurezza delle carni. 

Siamo nuovamente al paradosso: suini liberi, non destinati a produzione alimentare, accuditi in un rifugio isolato vengono uccisi anche se asintomatici, mentre per i suini degli allevamenti addirittura in zona di restrizione, si ottengono deroghe e si chiede all’unità veterinaria di tranquillizzare i macelli sulla sicurezza delle carni.

Perché quando si tratta di salvare esseri senzienti, si applicano le ordinanze del commissario straordinario per la PSA alla lettera, mentre quando si tratta di uccidere gli esseri senzienti per profitto, sono ammesse deroghe?

Nei titoloni di giornale che parlano dell’emergenza suini bloccati in allevamento, inoltre, nessuno che per sbaglio si preoccupi di parlare delle condizioni dei tantissimi suini allevati nei capannoni già con densità altissime di animali, fermi da tempo.

Mancano fortemente voci discordanti che mettano in discussione questo modello di produzione, che proprio in momenti di emergenze sanitarie mostra tutta la sua fragilità e autodistruzione.

La zootecnia è un’industria crudele, che uccide sistematicamente decine di milioni di animali dopo averli costretti a vite di sofferenza.

Quest'industria si sta sgretolando sotto la sua stessa insostenibilità strutturale.

Si parla di strutture che “sono allo stremo” perché, proprio per come sono costruite, faticano a tenere al loro interno i suini “in eccedenza”, perché “troppo” cresciuti, perché rimasti oltre il tempo prestabilito dalla catena produttiva, e quindi del tutto inadeguate a garantire condizioni minime di vita. Nulla di naturale esiste in queste strutture. Luoghi infernali di sfruttamento.

Eppure, l’unica preoccupazione resta economica: capi” vengono chiamati i 25 mila suini ancora fermi negli allevamenti del pavese ed il pensiero non va né al loro stato di salute, né agli aspetti sanitari della PSA. 

L’unica urgenza rimane macellare quegli animali prima che non siano più fonte di guadagno e prevedere ristori per gli allevatori.

Il paradosso riguarda proprio i finanziamenti che spettano agli allevamenti, anche a quelli più volte denunciati da LAV, e non invece ai rifugi, che fungono come veri e propri presidi di legalità, con alto valore culturale ed educativo, e che tuttavia nulla ricevono dalla finanza pubblica.

Per tutti i maiali uccisi dall’industria ogni giorno, per quelli uccisi in provincia di Pavia, trattati come merce o rifiuto, per i maiali di Cuori Liberi il nostro impegno non si ferma .


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martedì 21 novembre 2023

In 7000 a Roma per gridare 'Giù le mani dai Santuari!' Oggi Presidio e Conferenza Stampa

Sabato 18  a Roma eravamo in 7000 a marciare marciato per chiedere verità e giustizia per gli animali di Cuori Liberi e tutela per tutti i Rifugi e Santuari che ospitano animali salvati da... LEGGI I DETTAGLI

Sabato 18  a Roma eravamo in 7000 a marciare marciato per chiedere verità e giustizia per gli animali di Cuori Liberi e tutela per tutti i Rifugi e Santuari che ospitano animali salvati da situazioni di sfruttamento. 

Oggi, dopo il Presidio delle 9:00  davanti al Ministero della Salute, alle 13:00, alla Sala Stampa della Camera dei Deputati, e in diretta qui siamo stati presenti con il presidente Gianluca Felicetti alla Conferenza Stampa  "Giù le mani  dai Santuari!" che ha visto la partecipazione dell' on. Eleonora Evi (Alleanza Verdi e Sinistra), dell’on. Devis Dori (Alleanza Verdi e Sinistra), di Sara D'Angelo, (portavoce della Rete Santuari Animali Liberi), di Roberto Manelli, (portavoce del Progetto Cuori Liberi) e di Cristina Del Tutto, direttore di Radio Parlamentare. 

Abbiamo ribadito le nostre richieste perché non accada mai più un caso increscioso e tragico come ciò che è avvenuto al Rifugio Cuori Liberi.


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giovedì 16 novembre 2023

Roma: 18 e 20 novembre 'Giù le mani dai santuari!"

Si avvicina il momento della manifestazione nazionale - lanciata dalla Rete dei Santuari e dal Rifugio Cuori Liberi - del 18 novembre a Roma. Al Corteo di... LEGGI I DETTAGLI

Si avvicina il momento della manifestazione nazionale - lanciata dalla Rete dei Santuari e dal Rifugio Cuori Liberi - del 18 novembre a Roma.

Al Corteo di sabato 18 novembre alle 14:00 con partenza da piazzale Ostiense seguirà, lunedì 20 novembre alle 9:00, il presidio davanti il Ministero della Salute, perché venga ascoltata una delegazione della Rete dei Santuari e affinché le proposte delle associazioni, LAV compresa, per la tutela degli animali nei rifugi siano prese in considerazione e applicate.

Ma non è tutto, sempre lunedì 20 novembre,  alle 13:00, alla Sala Stampa della Camera dei Deputati, e in diretta su WEBTV.CAMERA.IT, saremo presenti con il presidente Gianluca Felicetti alla Conferenza Stampa che vedrà la partecipazione dell' on. Eleonora Evi (Alleanza Verdi e Sinistra), dell’on. Devis Dori (Alleanza Verdi e Sinistra), di Sara D'Angelo, (portavoce della Rete Santuari Animali Liberi), di Roberto Manelli, (portavoce del Progetto Cuori Liberi) e di Cristina Del Tutto, direttore di Radio Parlamentare.

Tre occasioni da non perdere assolutamente per il sostegno e la condivisione della nostra battaglia per il riconoscimento del diritto alla vita a tutti gli individui che hanno finalmente trovato salvezza presso i rifugi e santuari d’Italia! Non mancate!

Sabato 18 Novembre

  • h14:00  a Roma, da piazzale Ostiense, CORTEO NAZIONALE 

Lunedì  20 Novembre

  • h 9:00 a RomaPRESIDIO  presso il Ministero della Salute, Piazza Castellani 
  • h13:00 in diretta su WEBTV.CAMERA.ITCONFERENZA STAMPA alla Camera dei Deputati.

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giovedì 02 novembre 2023

Parlamentari sostengono riapertura del Tavolo al Ministero della Salute su PSA e santuari

Poiché c’è palesemente differenza tra un “santuario” che accoglie alcune decine di suidi e un maxi-allevamento che ne ammassa decine di migliaia, Le chiediamo con la presente di riaprire un c... LEGGI I DETTAGLI
Poiché c’è palesemente differenza tra un “santuario” che accoglie alcune decine di suidi e un maxi-allevamento che ne ammassa decine di migliaia, Le chiediamo con la presente di riaprire un confronto con le associazioni animaliste e la Rete dei Santuari degli animali liberi per realizzare protocolli di gestione sanitaria che, nel pieno rispetto delle norme di biosicurezza, tengano conto della specificità dei santuari ed evitino il ripetersi di episodi come quello di SairanoIntergruppo parlamentare per i Diritti degli animali e la
Tutela dell’Ambiente

La citazione proviene dalla Nota dell’Intergruppo parlamentare per i Diritti degli animali e la Tutela dell’Ambiente, a firma della presidente, on. Michela Vittoria Brambilla (Noi moderati); dei vicepresidenti on. Sergio Costa (M5s) e Walter Rizzetto (FdI); dei segretari di presidenza sen. Michaela Biancofiore (Noi moderati), on. Rita Dalla Chiesa (Fi), on. Isabella De Monte (A-Iv-Re), on. Eleonora Evi (AVS), sen. Francesca La Marca (Pd), on. Simona Loizzo (Lega), sen. Julia Unterberger (Autonomie); dei componenti on. Enzo Amich (FdI), Deborah Bergamini (Fi), Susanna Cherchi (M5s), Devis Dori (AVS), Francesco Gallo (Misto), Marco Lacarra (Pd), Eliana Longi (FdI), Mauro Malaguti (FdI), sen. Gisella Naturale (M5s), e le on. Gloria Saccani Jotti (Fi) e Luana Zanella (AVS).

Scrivendo al Ministro della Salute Schillaci, al Sottosegretario Gemmato, al Direttore generale Lecchini e al Commissario Straordinario Caputo, i firmatari ricordano che lo stesso ministero - nel decreto di approvazione del "Manuale operativo per la gestione del sistema I&R" (Identificazione e registrazione di stabilimenti, operatori e animali) - ha riconosciuto la tipologia del “rifugio permanente”, i cosiddetti “santuari”, per il ricovero di animali non a scopo di lucro.

I “santuari” sono quindi nettamente distinti dagli allevamenti e tale distinzione dovrebbe essere debitamente considerata anche nella gestione dell’epidemia di Peste suina africana (PSA).Invece il 20 settembre 2023, in pendenza di giudizio davanti al TAR, le autorità̀ hanno proceduto all’abbattimento di tutti i suini ospitati nel Rifugio Cuori Liberi di Sairano (PV) dov’era stato registrato un focolaio di PSA. L’intervento è stato eseguito con l’uso della forza pubblica contro i volontari che manifestavano pacificamente chiedendo che gli animali, salvati dai macelli, fossero risparmiati, se non altro per verificare quale decorso avrebbe avuto la malattia nel piccolo numero di individui rimasti.Intergruppo parlamentare per i Diritti degli animali e la Tutela dell’Ambiente

DON'T TOUCH ANIMAL SANCTUARIES

L'impegno dell'Intergruppo si affianca alle richieste delle migliaia di persone che sono corse a Milano il 16 ottobre per protestare contro il trattamento 'finale' riservato ai maiali del Rifugio Cuori Liberi.

Insieme alle altre realtà che hanno a cuore il destino degli animali che hanno ritrovato una seconda vita nei Santuari/Rifugi, scenderemo di nuovo in piazza il 18 novembre, questa volta a Roma,   e il 20 in un presidio davanti al Ministero della Salute.

Giù le mani dai Santuari, lo slogan echeggerà fino a che le Istituzioni non risponderanno con coerenza e lungimiranza a richieste che sono piene di senso e incontestabili.


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mercoledì 25 ottobre 2023

Giù le mani dai santuari. Ci vediamo a Roma il 18 novembre!

Dopo la grande mobilitazione di Milano, LAV aderisce alla manifestazione Nazionale a Roma , lanciata dalla Rete dei Santuari e dal Rifugio Cuori Liberi. Le istituzioni non hanno accettato ... LEGGI I DETTAGLI

Dopo la grande mobilitazione di Milano, LAV aderisce alla manifestazione Nazionale a Roma , lanciata dalla Rete dei Santuari e dal Rifugio Cuori Liberi.

Le istituzioni non hanno accettato ancora alcun confronto sui gravi fatti accaduti al Rifugio Cuori Liberi il 20 settembre scorso, nonostante le richieste di associazioni e tanti, tantissimi cittadini, scesi anche in piazza a Milano.

Noi non ci fermiamo e faremo valere l’illegittimità dell’ordine di uccisione. Continueremo a chiedere che venga fatta giustizia e invitiamo tutti a venire il 18 novembre a Roma, dove LAV sarà presente, in occasione della mobilitazione nazionale per tutti i santuari, i rifugi e gli animali salvati da maltrattamento.

La manifestazione di Roma sarà un’altra importante occasione per chiedere, questa volta anche davanti al Ministero della Salute, che venga impedito ad ogni livello il ripetersi di una mattanza come quella accaduta al Rifugio Cuori Liberi, dove 9 suini sono stati uccisi dai veterinari della ATS con l’intervento violento delle forze di polizia su un presidio pacifico di attivisti in un rifugio permanente, dal noto valore educativo. Chiediamo che i rifugi diventino posti sicuri da ogni punto di vista!

Dopo il Corteo del 18 novembre, infatti, seguirà, il 20 novembre il presidio davanti il Ministero della Salute, affinché venga ascoltata una delegazione della Rete dei Santuari e vengano considerate le proposte delle associazioni, LAV compresa, per la tutela degli animali nei rifugi.

Ti aspettiamo!

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giovedì 05 ottobre 2023

Cuori Liberi: il TAR dovrà discutere sull'uccisione dei maiali

Si è tenuta stamani presso il TAR di Milano l’udienza che era stata fissata per decidere sulla sospensione in vista dell’annullamento dell’ordinanza di uccisione dei maiali del Rifugio Progetto... LEGGI I DETTAGLI

Si è tenuta stamani presso il TAR di Milano l’udienza che era stata fissata per decidere sulla sospensione in vista dell’annullamento dell’ordinanza di uccisione dei maiali del Rifugio Progetto Cuori Liberi.

Tutti i maiali del rifugio Cuori Liberi sono stati uccisi il 20 settembre, ben prima di questa udienza, ma stiamo continuando a lavorare e a batterci affinché venga dimostrata l’illegittimità dell’ordine di uccisione. Il procedimento rimane aperto e sarà fissata un’udienza di merito sul caso. Attendiamo per domani l’esito sul provvedimento cautelare che dichiarerà cessate le esigenze cautelari visto che i suini sono purtroppo stati uccisi. Il prossimo passo legale, che abbiamo annunciato già questa mattina in loco con i nostri avvocati, è un ricorso per motivi aggiunti contro tutti i provvedimenti depositati da ATS per uccisioni che consideriamo illegittime. Bianca Boldrini, Responsabile Area Aniimali Negli Allevamenti

LAV continuerà a chiedere che venga fatta giustizia, e sarà presente alla manifestazione del 7 ottobre a Milano per supportare e dare visibilità a tutti i santuari, i rifugi e gli animali salvati da maltrattamento.

Quella del 7 è una mobilitazione per ricordare ciò che è successo al rifugio Cuori Liberi, per chiedere giustizia per i suini uccisi, con l’intervento violento delle forze di polizia su un presidio pacifico di attivisti in un rifugio permanente, luogo dall'alto valore culturale e educativo, dove vivevano in sicurezza animali da affezione.

La manifestazione a Milano: solo  la prima occasione per chiedere che venga impedito ad ogni livello il ripetersi di una mattanza del genere e perché i rifugi diventino posti sicuri da ogni punto di vista.


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venerdì 29 settembre 2023

Rifugio Cuori Liberi: Governo dovrà rispondere alle interrogazioni dei parlamentari

A poco più di una settimana dai fatti violenti del Rifugio Cuori Liberi dove è stata utilizzata la forza pubblica per sgomberare il rifugio e procedere all’uccisione dei 9 maiali rimasti, ... LEGGI I DETTAGLI

A poco più di una settimana dai fatti violenti del Rifugio Cuori Liberi dove è stata utilizzata la forza pubblica per sgomberare il rifugio e procedere all’uccisione dei 9 maiali rimasti, le condanne e la richiesta di risposte non si fermano.

La condanna dell’utilizzo di forza per fare irruzione nel rifugio e dell’uccisione dei maiali ospitati arriva anche da Gianluca Maria Lanza, Forza Italia, presidente della Consulta regionale per la tutela della salute e del benessere animale in Lombardia.

Lanza parla di “violenza inaudita su persone pacifiche ed inermi” e sottolinea che i maiali del rifugio abitavano lì dopo “in quanto strappati dalla filiera alimentare” riconoscendo la necessità che in quanto tali venissero trattati come individui, cosa che non accade negli allevamenti.

Lanza parla della possibilità di gestire la situazione in un modo diverso, attraverso l’isolamento e senza quindi arrivare all’eutanasia, che definisce una crudeltà. Cosa che abbiamo più volte ribadito e che porteremo al TAR all’udienza del 5 ottobre.

Numerose sono anche le interrogazioni parlamentari presentate, indirizzate al Ministero della Salute Schillaci e al Ministero dell’Interno Piantedosi, per gli aspetti inerenti la Polizia di Stato, su cui il Governo dovrà quindi dare una risposta.

L’on. Costa (M5S), nella sua interrogazione, chiede chiarimenti sul quadro sanitario in regione Lombardia e sulle misure di biosicurezza messe a punto negli stabilimenti, oltre che sul dispiego di forza avvenuta il 20 settembre al Rifugio per chiarirne la legittimità, ricordando che si trattava di animali da affezione che dovevano quindi essere trattati con protocolli speciali e distinti da quelli applicati in allevamento. Richieste riprese anche in Senato dall’interrogazione del Sen. Bilotti (M5S).

Su questa vicenda sono intervenuti anche l’On. Eleonora Evi (Verdi), che nell’interpellanza ricorda che “si è di fronte ad una ingiustizia e ad una assurdità: da una parte si uccidono animali confinati in luoghi protetti, e dall'altra, paradossalmente, … si consente ai cacciatori di poter cacciare e uccidere i cinghiali, anche in aree urbane e in aree protette, per poi trasportarli ovunque con il rischio evidente di rischiare di diffondere la Psa” e ribadisce che i rifugi sono stati riconosciuti giuridicamente del Decreto del Ministero della Salute del 7 marzo 2023, l’On. Federico Fornaro (PD) e l’On. Devis Dori (AVS) con ulteriori due interrogazioni a risposta scritta per chiedere chiarimenti sulla gestione della situazione e sulle modalità intervento delle forze di polizia.

Di altro avviso il Vicepresidente del Senato Gian Marco Centinaio (Lega), che si esprime invocando tolleranza zero e necessità di bloccare le proteste. Non chiedendo né offrendo alcuna risposta di merito alla necessità di fare chiarezza su quanto accaduto.

Eppure, è lampante il vuoto normativo che ha causato quanto accaduto nella gestione del caso di Cuori Liberi: i santuari sono luoghi di legalità che accolgono animali da situazioni di abbandono e maltrattamento, molto spesso offrendo soluzioni proprio alle richieste di accoglienza da parte della Magistratura, oltre che luoghi dall’alto valore educativo e culturale.

Riprendiamo le parole dell’On Evi quando dice che i rifugi e santuari devono ottenere una “disciplina speciale che definisca, tra l'altro, le misure da adottare per la gestione di situazioni di emergenza sanitaria”.

Proprio per questo saremo al lavoro, così come per ottenere verità e giustizia sui fatti accaduti al Rifugio il 20 settembre scorso, giornata che molti propongono diventi “giornata della memoria animale”, a partire dall’illegittimità dell’uccisione e delle modalità di uccisione, le cui immagini spaventose sono state diffuse in un video dall’Associazione Vitadacani.



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mercoledì 27 settembre 2023

Lettera aperta LAV su Cuori Liberi e sulla tutela della vita dei maiali

ATS veterinaria di Pavia, animalicidio con violenza agli umani nel Rifugio Cuori Liberi e il caso dell'allevamento abusivo condannato di Cilavegna.  I maiali sono soggetti, non prodotti... LEGGI I DETTAGLI

ATS veterinaria di Pavia, animalicidio con violenza agli umani nel Rifugio Cuori Liberi e il caso dell'allevamento abusivo condannato di Cilavegna.  I maiali sono soggetti, non prodotti. Il loro diritto alla vita va tutelato. 

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Con un atto di forza e violenza incomprensibile, una settimana fa oggi, è stata scritta una pagina nera di storia sulla tutela dei diritti degli animali che ha colpito i maiali di Cuori Liberi, tutti i rifugi e santuari d’Italia, tutto il movimento animalista che si impegna, ciascuno con le proprie competenze e attività, quotidianamente, per la liberazione e protezione degli animali, e tutti i veterinari che operano in scienza e coscienza per il benessere e la salute degli animali. 

Ed esattamente per ricostruire ciò che è successo nelle ultime settimane, ma anche gli accadimenti che hanno riguardato la stessa ATS di Pavia, che LAV ha deciso di scrivere una lettera aperta a stampa e istituzioni tutte per ottenere verità.  

La PSA è una malattia endemica tra i facoceri ed altri suidi in Africa, portata in Europa dall’uomo e divenuta flagello degli allevamenti a partire dalla loro nascita e diffusione durante gli anni ‘60.

La Peste Suina Africana è altamente contagiosa per i suidi, siano essi maiali o cinghiali, e ha un elevato grado di mortalità. Non è trasmissibile agli umani. Le autorità hanno sempre scelto di contenere la malattia attraverso l’obiettivo della eradicazione, mai ottenuto, tramite l’uccisione preventiva di tutti gli animali potenzialmente contagiati, invece che investire in cure o in prevenzione. Ripagando sempre gli allevatori. 

Non sorprende quindi che, nonostante gli animali del Rifugio Cuori Liberi fossero animali liberi, salvati da maltrattamenti o abbandono, alcuni consegnati allo stesso rifugio in cooperazione con l’Autorità giudiziaria dalla Procura della Repubblica di Pavia, la risposta dell’ATS veterinaria di Pavia al contagio sia stata quella di ordinare indistintamente l’uccisione di tutti i maiali in via preventiva.  

Eppure, è compito dell’ATS tutelare la salute pubblica, anche attraverso la tutela della salute e del benessere degli animali e sono molti gli interrogativi che rivolgiamo alla Sua Dirigenza, interrogativi presenti nella lettera aperta consultabile sul sito LAV che abbiamo rivolto alle autorità tutte, in cui ricostruiamo sia la situazione emersa al rifugio Cuori Liberi, ma anche ciò che LAV ha potuto constatare con mano durante il salvataggio dei maiali recuperati a Cilavegna. Un altro caso in cui la gestione dell’ATS veterinaria di Pavia ha fatto acqua da tutte le parti e la cui vicenda è stata ricostruita passo a passo nella lettera aperta. 

LAV con il suo Ufficio Legale rimane a disposizione dell’Associazione Progetto Cuori Liberi e della Rete dei Santuari per le prossime azioni, a partire dal presidio all’ATS di oggi 27 settembre, alla prossima udienza del 5 ottobre al Tar Milano alla quale saremo presenti e dalla mobilitazione nazionale del 7 ottobre a Milano.


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martedì 26 settembre 2023

Maiali uccisi: tredici associazioni chiedono tavolo di confronto e accusano uso eccessivo forza pubblica

Sul tragico caso dell’abbattimento dei 10 maiali del rifugio “Progetto Cuori Liberi” di Zinasco (PV) del 20 settembre scorso, in tredici associazioni (*) abbiamo inviato oggi una nuova lettera ... LEGGI I DETTAGLI

Sul tragico caso dell’abbattimento dei 10 maiali del rifugio “Progetto Cuori Liberi” di Zinasco (PV) del 20 settembre scorso, in tredici associazioni (*) abbiamo inviato oggi una nuova lettera alle autorità coinvolte, che denuncia l’uso eccessivo della forza pubblica ed evidenzia tutte le criticità emerse nella gestione della vicenda.

Una gestione sorda alle richieste delle stesse associazioni, che proprio il giorno prima delle soppressioni avevano inviato agli stessi destinatari un’istanza che — con argomenti etici, legali e logici — chiedeva di salvare la vita degli animali, in quel momento sani o positivi alla peste suina africana ma senza sintomi.

Nella lettera chiediamo oggi l’istituzione di un “tavolo di confronto urgente che porti all’elaborazione e alla stesura di un protocollo comune (istituzioni/associazioni) per la gestione di positività all’interno dei rifugi permanenti, in modo che quanto avvenuto la scorsa settimana non debba più accadere”.

Nell’istanza del 19 settembre come  associazioni avevamo sollevato due obiezioni fondanti che avrebbero potuto evitare, se approfondite e ponderate, l’uccisione dei suini del Rifugio: la specificità del luogo nel quale questi animali vivevano e cioè un “rifugio permanente” ai sensi del D.M. 7 marzo 2023, che ospita animali salvati dall’industria alimentare e che mai sarebbero stati reimmessi in quella filiera; la possibilità di osservare questi maiali come individui infetti senza sintomi, circostanza che avrebbe consentito di studiare il decorso della malattia e valutare un “protocollo clinico“ per la cura.

Gli animali del rifugio sono invece stati uccisi in esecuzione dell’ordinanza dell’Ats di Pavia (prot. n. 49671/23) senza tenere in minimo conto che si trattava a tutti gli effetti - stante anche il dettato del summenzionato decreto ministeriale, che ha normato i “rifugi permanenti” - di animali di affezione, come tali non più solo dei semplici suini ma dei membri della famiglia del rifugio. 13 Associazioni

Quanto all’uso della forza pubblica che ha fatto irruzione nel santuario, la missiva riporta:

L’accesso di Ats alla struttura è stato reso possibile dall’intervento della forza pubblica attraverso un imponente dispiegamento di agenti antisommossa che hanno divelto i cancelli e trascinato via i manifestanti pacifici accorsi sul posto per protestare contro la decisione di sopprimere i maiali. Nel corso dell’intervento di polizia è stato fatto ricorso a un uso eccessivo della forza, tanto che numerosi manifestanti, che si limitavano a restare attaccati alle recinzioni, hanno subito lesioni personali come conseguenza dell’uso di manganelli, pugni e spintoni. 13 Associazioni

Da ultimo, viene sottolineato come l’Ats sia venuta meno agli accordi presi con i gestori del rifugio e la veterinaria di fiducia della struttura, avendo garantito a quest’ultima un congruo preavviso prima dell’intervento, affinché potesse prendere parte alle operazioni, mentre così non è stato.

Come  associazioni attendiamo ora dalle autorità destinatarie della lettera un riscontro affinché non debba mai più ripetersi una tragedia che ha lasciato sgomenta l’opinione pubblica a livello nazionale.

(*) Le tredici associazioni firmatarie della lettera insieme a LAV sono: Animal Equality Italia, Animal Law Italia, CiWF Italia, ENPA, Essere Animali, Humane Society International/Europe, LAC - Lega Abolizione Caccia, Last Chance for Animals, LEAL, LEIDAA, LNDC Animal Protection e OIPA Italia


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mercoledì 20 settembre 2023

Uccisi i maiali del rifugio Cuori Liberi

Animali uccisi dopo l’allontanamento dei proprietari che non hanno potuto assistere.Questa mattina, al 13mo giorno di presidio, le forze dell’ordine sono entrate con la forza al rifugio Cuori... LEGGI I DETTAGLI

Animali uccisi dopo l’allontanamento dei proprietari che non hanno potuto assistere.

Questa mattina, al 13mo giorno di presidio, le forze dell’ordine sono entrate con la forza al rifugio Cuori Liberi di Zinasco, usando il manganello su attivisti che stavano opponendo resistenza pacifica. 

Mentre i cacciatori continuano a uccidere cinghiali e portarli in giro contribuendo alla diffusione della malattia con buona pace della ATS,al Rifugio Cuori Liberi per uccidere 10 maiali, che erano isolati, curati e confinati e che non minacciavano in alcuna maniera la salute pubblica,le forze dell’ordine hanno picchiato gli attivisti. Tutto questo per difendere non la salute pubblica ma gli interessi dell'industria zootecnica. 

I suini ospitati nel rifugio Cuori Liberi erano stati salvati da situazioni di maltrattamento e sfruttamento, portati molto spesso dalle stesse autorità, ed erano accuditi e protetti come animali da affezione.

I rifugi e i santuari sono questo: luoghi di speranza dove gli animali, di qualunque specie siano e molto spesso provenienti da allevamenti, ritrovano la vita e vengono considerati come individui. 

Un maiale non è diverso da un cane, da un coniglio, da un gatto, o qualunque altro animale che prova gioia e dolore, esseri senzienti che, fuori dall’industria zootecnica, esprimono la loro natura curiosa, intelligente e affettuosa. È comodo per l’industria relegare il ruolo di questi animali a prodotti, ma grazie alle riforme normativi recenti come l’entrata degli animali nella Costituzione italiana all’art 9, l’azione dei rifugi, alle inchieste e investigazioni che ormai hanno smascherato questo sistema, questa retorica dell’animale-prodotto si sta sgretolando giorno dopo giorno Lorenza Bianchi - responsabile Area Transizione alimentare

L’industria zootecnica è una macchina di morte, dove in nome del profitto e contro le “perdite” milioni di animali sono uccisi ogni anno a causa delle malattie che ciclicamente colpiscono gli animali rinchiusi nei capannoni: influenza aviaria, peste suina africana sono solo due esempi. Un controsenso, si uccidono animali per allevarne altri che verranno uccisi comunque, per finire nel piatto di qualcuno. La gestione è sempre la stessa, uccidere tutti per rimpiazzarli con altri e proseguire nel folle cammino di sfruttamento, con utilizzo copioso di fondi pubblici. 

Contro l’uccisione dei maiali di Cuori Liberi avevamo presentato insieme al Rifugio e altre associazioni ricorso al TAR, che aveva fissato l’udienza di merito al 5 ottobre, e al Consiglio di Stato che aveva espressamente raccomandato ad ATS ‘leale collaborazione e cautela nell'esercizio dell'azione amministrativa’ sino all’udienza del 5 ottobre e questo atto di forza in un rifugio confinato, permanente, non è accettabile in quella che si definisce una società libera.

Stiamo valutando nuove azioni legali per accertare le modalità e la legittimità di esecuzione delle uccisioni, dal momento che nessuno ha potuto presenziare, i proprietari degli animali, né un veterinario di parte, contrariamente a quanto era stato concordato in precedenza con la stessa ATS.

Tutta la nostra solidarietà al rifugio Cuori Liberia tutte le persone che hanno dato supporto e seguito questa situazione: non ci fermeremo qui e continueremo a lavorare per avere giustizia per tutti gli animali e un riconoscimento legale pieno e senza deroghe dei rifugi e santuari come luoghi inviolabili di speranza e resistenza.


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martedì 19 settembre 2023

Cuori Liberi: 10 maiali rischiano uccisione, chiediamo incontro urgente con i decisori

Al rifugio “Progetto Cuori liberi” di Zinasco, in provincia di Pavia, 10 maiali salvati da allevamenti o provenienti da contesti di maltrattamento rischiano di essere uccisi in quanto oggetto di... LEGGI I DETTAGLI

Al rifugio “Progetto Cuori liberi” di Zinasco, in provincia di Pavia, 10 maiali salvati da allevamenti o provenienti da contesti di maltrattamento rischiano di essere uccisi in quanto oggetto di un’ordinanza di abbattimento dell’ATS Pavia emessa a seguito della scoperta di un focolaio di peste suina africana presso la struttura. Tra questi, alcuni mostrano sintomi lievi ma sono in buone condizioni generali di salute. Venerdì scorso l’esecuzione dell’ordinanza è stata impedita grazie all'intervento di attiviste e attivisti che hanno "occupato" il santuario. 

Per chiedere la salvezza degli animali, pochi e isolati dall’esterno con rigorose misure di biosicurezza, dodici associazioni attive nell’ambito della protezione animale tra le più rappresentative a livello nazionale (*) hanno inviato un’istanza urgente al Commissario Straordinario per la PSA e ai responsabili di settore del Ministero della Salute, della Regione Lombardia e dell’Ats di Pavia, nonché al sindaco di Zinasco.

Le associazioni chiedono un incontro alle autorità, finalizzato a trovare soluzioni concordate, che salvaguardino la vita dei suini ancora sani presenti all’interno del rifugio. I firmatari lanciano anche un appello rivolto ad ATS Pavia e alle altre autorità coinvolte nella vicenda: effettuare una nuova valutazione – questa volta specifica e in concreto e non soltanto astrattacirca l’effettivo pericolo che può derivare per il comparto zootecnico lombardo e nazionale dalla presenza di animali sopravvissuti alla PSA all’interno della struttura, anche alla luce delle misure di biosicurezza adottate dai gestori.

Nella lettera, le associazioni fanno anche presente che gli animali si trovano in un “rifugio permanente”, un luogo che accoglie animali non destinati alla produzione alimentare, che vi restano per il resto della loro vita senza essere macellati. Tutti questi elementi, che non sono stati presi in considerazione nell’adozione dell’ordinanza di abbattimento, potrebbero far riconsiderare la sussistenza dei presupposti per l’emanazione del provvedimento.

Il  TAR Lombardia ha fissato udienza il 5 ottobre per esprimersi sul ricorso contro l’uccisione dei suini, presentato da  Progetto Cuori Liberi con il supporto di LAV, Vitadacani e LNDC Animal Protection .

Per questo, le associazioni invitano le autorità «a non porre in esecuzione l’ordinanza di abbattimento degli animali prima dell’esito dell’udienza».

La presenza di suini positivi al virus ma che non hanno ancora mostrato sintomi potrebbe costituire una preziosa occasione per effettuare delle osservazioni sul decorso della patologia da parte di personale medico veterinario diretta all’avanzamento della ricerca scientifica, nonché alla messa a punto di un protocollo di trattamento. Lasciare in vita gli animali che hanno contratto il virus ma non mostrano sintomi è sicuramente più utile dal punto di vista analitico rispetto ad abbatterli, senza effettuare ulteriori studi, per un timore di diffusione del virus che potrebbe rimanere teorico qualora si continuassero a utilizzare le misure di biosicurezza dettate dalla ATS. Rischio che, peraltro, potrebbe essere quasi azzerato concordando l’introduzione di ulteriori rigorose misure di biosicurezza e il rispetto di precisi protocolli sanitari da parte delle persone che entrano a contatto con gli animali, che impediscano ogni possibilità di trasmissione accidentale dell’agente patogeno. Associazioni

Leggi e scarica la lettera inviata dalle associazioni

(*)
Le associazioni firmatarie della lettera aperta sono: Animal Equality Italia,
Animal Law Italia, CiWF Italia, ENPA, Essere Animali, LAC - Lega Abolizione
Caccia, Last Chance for Animals, LAV - Lega Antivivisezione, LEAL, LEIDAA, LNDC
Animal Protection e OIPA Italia

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venerdì 15 settembre 2023

Rifugio Cuori Liberi comunica arrivo ATS veterinaria per uccisione maiali

Il Rifugio Cuori Liberi comunica arrivo ATS veterinaria per uccisione maiali e chiama a manifestare lì davanti.Noi di LAV, che ora siamo anche al Casteller di Trento per salvare orsa F36 dall'ergasto... LEGGI I DETTAGLI

Il Rifugio Cuori Liberi comunica arrivo ATS veterinaria per uccisione maiali e chiama a manifestare lì davanti.

Noi di LAV, che ora siamo anche al Casteller di Trento per salvare orsa F36 dall'ergastolo, continuiamo a sostenere diritto alla vita di quegli animali e il rifugio!


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sabato 09 settembre 2023

Consiglio di Stato rimanda a TAR 5 ottobre

Con Vita da Cani, Cuori Liberi e Lega Nazionale per la difesa del Cane abbiamo diffidato l’Azienda Sanitaria Locale a procedere con le uccisioni prima del giudizio coll... LEGGI I DETTAGLI

Con Vita da Cani, Cuori Liberi Lega Nazionale per la difesa del Cane abbiamo diffidato l’Azienda Sanitaria Locale a procedere con le uccisioni prima del giudizio collegiale del TAR del 5 ottobre e  presentato appello al Consiglio di Stato per impedire, fin da subito, l’ingresso nel rifugio a chi intende uccidere tutti i 35 maiali ospitati.

Aggiornamento

Il Consiglio di Stato rimanda tutto al TAR del 5 ottobre. 

La nostra battaglia per difendere ogni singolo animale da violenza e uccisione prosegue, su tutti i fronti.



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sabato 09 settembre 2023

Ucciderli non è la soluzione

Come sappiamo, la situazione al rifugio Cuori Liberi, è  critica, tutti i suini ospitati, che per giunta non sono destinati a produzione alimentare, rischiano di esse... LEGGI I DETTAGLI

Come sappiamo, la situazione al rifugio Cuori Liberi, è  critica, tutti i suini ospitati, che per giunta non sono destinati a produzione alimentare, rischiano di essere uccisi.

Abbiamo già diffuso notizia che il TAR Lombardia non ha accolto la richiesta avanzata da LAV e altre associazioni di sospendere l’esecuzione dei maiali del rifugio Cuori Liberi, ma ha fissato un’udienza di sospensione al 5 ottobre.

Con Vita da Cani, Cuori LiberiLega Nazionale per la difesa del Cane abbiamo diffidato l’Azienda Sanitaria Locale a procedere con le uccisioni prima del giudizio collegiale del TAR del 5 ottobre e  presentato appello al Consiglio di Stato per impedire, fin da subito, l’ingresso nel rifugio a chi intende uccidere tutti i 35 maiali ospitati.

Che l’uccisione non sia la soluzione risulta evidente dal fatto che, nonostante le misure adottate, la peste suina africana continua da tempo a diffondersi nel territorio europeo e nazionale.

Endemica dell’Africa sub-sahariana, dove la malattia venne inizialmente scoperta, la PSA in Europa, fino al 2007, era confinata unicamente alla Sardegna. 
Nel 2007 si erano verificati focolai di PSA in Georgia e la malattia si era diffusa nei Paesi limitrofi. 

L’Italia è stata uno degli ultimi Paesi europei a essere raggiunta dalla PSA nel 2022.  E, secondo l’ultimo bollettino epidemiologico diffuso dal Ministero della Salute, la PSA, da Liguria e Piemonte, si è estesa anche in altre Regioni, quali Lazio, Calabria, Lombardia, oltre la Sardegna.

Sembra dunque che le soluzioni prospettate, che ciclicamente vengono proposte, non siano affatto risolutive, quanto, piuttosto, orientate a soddisfare le richieste di un certo numero di allevatori e cacciatori .

Chiediamo al Commissario Straordinario per la PSA Vincenzo Caputo se, allo stato dei fatti, le disposte misure “a tolleranza zero” per gli animali, come da lui stesso dichiarato in diverse occasioni, si stiano rivelando efficaci e decisive o, piuttosto, inutili e dispendiose.

Tra l’altro, è importante precisare che, nonostante le misure estreme - ed inefficaci - adottate per contrastarla sembrino suggerire il contrario, la PSA è una malattia virale di suini e cinghiali, innocua per l’uomo: non si tratta dunque di una zoonosi.

Essendo il virus innocuo per l’uomo, le misure previste sono motivate non tanto da ragioni sociosanitarie, quanto, piuttosto, da interessi economici strettamente collegati al comparto zootecnico, già insostenibile di per sé. 

La produzione di cibo cui siamo abituati è fallimentare e crudele: questi virus e le decisioni prese dalle stesse autorità mostrano chiaramente l’enorme falla del sistema. Un sistema che, per salvare il prodotto, ordina l’uccisione di milioni di animali, anche in via preventiva è un sistema malato.

L'UCCISIONE PREVENTIVA È UN'UCCISIONE <SENZA NECESSITA'>

L’uccisione preventiva è un’uccisione “senza necessità”, dicitura prevista dall’art 544 bis del Codice penale. 

E nel caso di specie, non vi è alcuna necessità trattandosi di animali che rimangono confinati nel rifugio Cuori Liberi e che dunque non devono essere spostati verso stabilimenti di macellazione ed il rifugio stesso non ha movimentazioni di animali in entrata ed in uscita.  

Queste uccisioni preventive e “senza necessità” vengono perpetrate ai danni di esseri senzienti, indipendentemente dal fatto che gli animali stiano bene o meno, ma solo sulla base di un rischio di aver contratto una malattia, tra l’altro non trasmissibile all’uomo.

Disporre così facilmente uccisioni di animali, anche in via preventiva, non è più possibile e si continua anche a rivelare inutile.

Inoltre, la centralità e la statualità della disciplina di tutela degli animali, ottenute con la recente riforma costituzionale dell’art. 9, impongono di affrontare il tema di malattie quali la peste suina in modo diverso.

La soluzione non può essere lo sterminio.  Non lo è mai stata. Il dilagare della PSA richiede anche di cambiare il sistema alimentare ed il nostro rapporto con gli animali.


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venerdì 08 settembre 2023

Diffidiamo Azienda Sanitaria: non proceda a uccisioni prima del giudizio TAR del 5 ottobre

Il TAR Lombardia non ha accolto la richiesta di sospendere l' esecuzione dei maiali di Cuori Liberi ma ha fissato l'udienza di sospensiva al 5 ottobre.  Diffidiamo l’Azienda Sanitar... LEGGI I DETTAGLI

Il TAR Lombardia non ha accolto la richiesta di sospendere l' esecuzione dei maiali di Cuori Liberi ma ha fissato l'udienza di sospensiva al 5 ottobre. 

Diffidiamo l’Azienda Sanitaria pavese a procedere con l’esecuzione dei 35 suini che vivono al Rifugio Cuori Liberi: nessuno torca loro un pelo prima che il TAR si esprima il 5 ottobre. Inoltre, presenteremo appello anche al Consiglio di Stato a Roma per impedire fin da subito l l’esecuzione della   sentenza di morte, per una malattia non trasmissibile agli esseri umani. LAV, Vita da Cani, Cuori Liberi e LNDC Animal Protection

Le motivazioni  della diffida sono chiare:

Sono 35 maiali salvati dagli allevamenti e dai macelli, vogliamo salvarli ancora una volta: l'ATS li vuole uccidere per eradicare il virus della peste suina africana, virus non trasmissibile agli umani per arginare il quale possono essere adottate dall’autorità sanitaria misure alternative non cruente e ben più proporzionate previste dalla normativa, anziché un abbattimento generalizzato e aprioristico di tutti gli animali detenuti nel rifugio, anche quelli sani che peraltro  non finiranno mai nella catena alimentare. Rifiutiamo questa pratica pilatesca! Il rifugio ha la possibilità di mettere in atto tutti quei sistemi di biosicurezza per tutelare la salute pubblica e degli animali, già confinati e non soggetti ad alcuna movimentazione. LAV, Vita da Cani, Cuori Liberi e LNDC Animal Protection

Come  associazioni, chiamiamo un presidio permanente nei pressi del rifugio Cuori Liberi.


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venerdì 08 settembre 2023

Nessuno è sicuro, neanche gli animali nei rifugi

Ricorriamo al TAR per fermare l’ordine di uccisione dei maiali ospitati nel rifugio pavese e abbiamo scritto formalmente all’ATS di Pavia per chiedere, anche in considerazione del fatto che i suin... LEGGI I DETTAGLI
Ricorriamo al TAR per fermare l’ordine di uccisione dei maiali ospitati nel rifugio pavese e abbiamo scritto formalmente all’ATS di Pavia per chiedere, anche in considerazione del fatto che i suini non sono destinati alla produzione alimentare, sono confinati in un rifugio perenne e non sono soggetti a movimentazioni di alcun tipo, di cambiare la sua decisione. LAV, Vitadacani e Progetto Cuori Liberi

A dichiararlo sono le associazioni LAV, Vitadacani e Progetto Cuori Liberi a seguito della tragedia che ha colpito il Rifugio Cuori Liberi: due maiali sono morti e risultati positivi alla PSA, a causa della quale è arrivata la disposizione di uccisione per tutti i suini ospitati.

Nel rifugio, fra gli altri, vivono anche Avena, Crosta, Papaya, Paprika e Radicchio, i 5 suini salvati dall’inferno di Cilavegna, lunga vicenda giudiziaria svoltasi sempre nella provincia di Pavia e seguita dalle associazioni e dall’ufficio legale della LAV che ha portato qualche tempo fa a salvezza un totale di 130 maiali.

Chiediamo che vengano effettuati tutti i controlli e che vengano applicate tutte le misure non cruente del caso, come previsto dal decreto legislativo 136/2022 e dal regolamento europeo 429/2016, garantendo ai suini ospitati le adeguate tutele come da normativa vigente. LAV, Vitadacani e Progetto Cuori Liberi

In un comunicato della Rete dei Santuari si legge “nessuno è al sicuro, neanche gli animali nei rifugi” e la verità è che questi animali sono vittime due volte: di una vita di sofferenza e di una uccisione “in via preventiva”. Esseri senzienti in sostanza vengono uccisi per assicurare che altri non si ammalino per, poi, essere uccisi. Quella volta però a fini commerciali.

È un sistema di produzione di cibo malato e crudele: queste epidemie e le decisioni prese dalle stesse autorità mostrano chiaramente l’enorme falla del sistema. Animali così vicini, in densità altissime, così deboli per la selezione genetica e le condizioni di vita, si ammalano facilmente. Così facilmente che per due animali malati è necessario abbatterne migliaia.

La PSA è una malattia non trasmissibile all’uomo, per cui il rischio di contagio tra suini è strettamente legato al conteggio delle perdite economiche della produzione e mai alla vera tragedia che si consuma negli allevamenti per i suini e fuori da essi per i cinghiali, utilizzati come veri e propri “maiali espiatori” di un sistema alimentare insostenibile e una violenza estrema, sistematizzata e perpetrata ai danni degli animali. E nessuna perdita economica può giustificare l’uccisione di esseri senzienti.

Al pubblico si parla di gravi danni per il comparto della produzione, ma non vengono mai mostrate le modalità con le quali vengono uccisi le decine di migliaia di suini coinvolti nelle emergenze come quella della PSA, “colpevoli” solo di essere considerati mero prodotto. Purtroppo, spesso in caso di uccisioni in emergenza, i metodi di stordimento preventivo non risultano efficaci con gravissime conseguenze sulla sofferenza degli animali, come mostrano spesso le immagini di suini impauriti scappano per sfuggire alla presa di quelli che li dovrebbero abbattere.

Estremamente intelligenti ed emotivi, i suini sono esposti alla vista della sofferenza e della paura dei loro simili, spesso immobilizzati e uccisi per mezzo di elettrocuzione, con shock elettrici a più riprese indotti all’animale che risulta esposto a maggiore sofferenza in quanto non immediatamente efficace la procedura. Ancora, si legge anche dalla stampa che gli animali in questi giorni uccisi nel pavese, vengono “tramortiti”, non meglio specificato come e con che efficacia, e poi stipati su camion ed avvelenati con gas.


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mercoledì 05 aprile 2023

Siamo tutti Cuori Liberi: sabato a Milano, oggi a Roma

[youtube:AXXxEddH5T0]Per 'Cuori Liberi' e tutti gli altri santuari per animali 10 mila voci hanno gridato insieme a Milano sabato 7 ottobre, oggi le stesse voci arrivano alle Istituzioni. A... LEGGI I DETTAGLI


Per 'Cuori Liberi' e tutti gli altri santuari per animali 10 mila voci hanno gridato insieme a Milano sabato 7 ottobre, oggi le stesse voci arrivano alle Istituzioni. A Roma.

Dalle ore 16.00 alle ore 17.00, alla Sala Stampa della Camera dei Deputati, si è tenuta la conferenza stampa  sulla vicenda dell’uccisione dei maiali del Rifugio Cuori Liberi.  

L'evento è stato trasmesso in diretta su webtv.camera.it. (ed è possibile riguardarlo allo stesso link)

La conferenza, promossa dall’On. Devis Dori e organizzata in collaborazione con Radio Parlamentare, prende le mosse da quanto accaduto in provincia di Pavia lo scorso 20 settembre, zona colpita dalla peste suina africana (malattia non trasmissibile agli umani) con l’uccisione di nove maiali in un santuario per animali che stava operando nel rispetto delle regole igienico-sanitarie e la necessità di fare luce   sulle uccisioni degli animali e sulle modalità di intervento violento della Polizia.

È infatti quanto mai necessario lavorare affinché venga ripristinato il divieto di uccisione di animali tenuti non a scopo di lucro da parte di privati, rifugi e santuari nel pieno rispetto delle norme di biosicurezza, divieto attivato dal Ministero della Salute nel febbraio 2022 e poi sorpassato dai provvedimenti del Commissario Straordinario sulla Peste Suina Africana.  

In questo ambito il lavoro del Ministero della Salute e quello del Parlamento sono quanto mai necessari, non deve più esistere un’altra strage come quella di Cuori Liberi.

Sono intervenuti:

  • On. Devis Dori,  membro dell’Intergruppo parlamentare per la tutela dei diritti degli animali;
  • On. Eleonora Evi , vicepresidente dell’Intergruppo parlamentare per la tutela dei diritti degli animali;
  • Gianluca Felicetti , Presidente LAV;
  • Sara D’Angelo , portavoce della Rete dei Santuari
  • Roberto Manelli, portavoce del Progetto Cuori Liberi. 

Ha moderato: Cristina Del Tutto , direttore di Radio Parlamentare. 


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