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PSA: inizia l'abbattimento di suini a Roma, ennesima strage annunciata

Iniziato l’abbattimento di migliaia di suini nell’area infetta di Roma. La vergogna di un sistema basato sull’uccisione sistematica di esseri senzienti.

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Ultimo aggiornamento

giovedì 19 maggio 2022

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Ordinanza peste suina: entro 30 giorni abbattimenti in massa. pronti a ricorrere al TAR!

E’ stata pubblicata la nuova ordinanza del Commissario Straordinario alla peste suina africana, che detta le indicazioni in merito alla gestione del virus nel Lazio.

  • Viene disposto che entro trenta giorni il Prefetto di Roma, in collaborazione con la Regione Lazio e Roma Capitale, fornisca le procedure per dare avvio alla cattura e uccisione dei cinghiali sia nella zona infetta all’interno del Grande Raccordo Anulare, sia nella zona confinante, un’area immensa, profonda fino a dodici chilometri che circonda tutta Roma nella parte a ovest del Tevere.
  • Viene inoltre disposto che la Regione regolamenti l’attività venatoria e di controllo nei confronti dei cinghiali, una previsione del tutto superflua visto che tali indicazioni derivano già a tutte le Regioni dalla norma nazionale sulla caccia.
  • Si tratta di una indicazione molto preoccupante, che in maniera sibillina sembra dare una precisa direzione alla prossima ordinanza del Prefetto di Roma, prevedendo un intervento che aumenti a dismisura la caccia nei confronti dei cinghiali su tutto il territorio regionale, anche se è oramai risaputo che la peste suina, come precisato da ISPRA, resiste benissimo anche a bassissime densità di cinghiali (fino a 0,5 individui/Km quadrato).


“Come temevamo, la Peste Suina Africana oltre ad essere un virus mortale per i cinghiali, si sta trasformando in una ulteriore opportunità per aumentare la caccia nei loro confronti, con i cacciatori che potranno addirittura cibarsi dei corpi degli animali uccisi se negativi al test PSA – dichiara Massimo Vitturi, responsabile LAV, Animali Selvatici – siamo pronti a impugnare al TAR ogni disposizione che preveda l’aumento della caccia ai cinghiali.”

Bloccare ogni tentativo di apertura agli abbattimenti di massa e procedere ad attuare reali misure preventive come: sterilizzazione dei cinghiali, eliminazione delle disponibilità alimentari dai rifiuti; recinzioni elettrificate per i campi; sistemi elettronici per la prevenzione degli incidenti stradali; oltre ovviamente all’abbandono della caccia.

Sono queste le proposte di LAV allo strutturale problema della presenza di cinghiali nelle aree urbane, fenomeno particolarmente visibile sul territorio della Capitale. Ma per rendere comprensibili questi punti è necessario partire da un caposaldo della questione: questi cinghiali sono da sempre animali di grandissimo interesse venatorio in tutto il Paese e portati dagli anni ’60 in Italia dai cacciatori.