Iniziato l’abbattimento di migliaia di suini nell’area infetta di Roma. La vergogna di un sistema basato sull’uccisione sistematica di esseri senzienti.
E’ stata pubblicata la nuova ordinanza del Commissario Straordinario alla peste suina africana, che detta le indicazioni in merito alla gestione del virus nel Lazio.
“Come temevamo, la Peste Suina Africana oltre ad essere un virus mortale per i cinghiali, si sta trasformando in una ulteriore opportunità per aumentare la caccia nei loro confronti, con i cacciatori che potranno addirittura cibarsi dei corpi degli animali uccisi se negativi al test PSA – dichiara Massimo Vitturi, responsabile LAV, Animali Selvatici – siamo pronti a impugnare al TAR ogni disposizione che preveda l’aumento della caccia ai cinghiali.”
Bloccare ogni tentativo di apertura agli abbattimenti di massa e procedere ad attuare reali misure preventive come: sterilizzazione dei cinghiali, eliminazione delle disponibilità alimentari dai rifiuti; recinzioni elettrificate per i campi; sistemi elettronici per la prevenzione degli incidenti stradali; oltre ovviamente all’abbandono della caccia.
Sono queste le proposte di LAV allo strutturale problema della presenza di cinghiali nelle aree urbane, fenomeno particolarmente visibile sul territorio della Capitale. Ma per rendere comprensibili questi punti è necessario partire da un caposaldo della questione: questi cinghiali sono da sempre animali di grandissimo interesse venatorio in tutto il Paese e portati dagli anni ’60 in Italia dai cacciatori.