Per il secondo anno consecutivo il Sindaco di Pamplona ha annullato la tristemente nota corsa dei tori, che si svolge nel mese di luglio per celebrare San Firmino di Amiens, patrono della città. La decisione, afferma il Sindaco, si è resa necessaria a causa del numero di contagi da Covid19, ancora alto nella regione, che non fa prevedere una situazione adatta allo svolgimento della manifestazione in sicurezza. Il Sindaco ha anche chiesto di evitare di organizzare corride nella settimana tra il 6 e il 14 luglio, quella dedicata ai festeggiamenti, per “preservare la salute pubblica”.
Il virus, quindi, che ha sconvolto le nostre vite, ha almeno il “pregio” di aver contribuito a risparmiare per un altro anno le sofferenze, e la vita, dei tori costretti a correre freneticamente per le strade di Pamplona, tra vie e vicoli stretti, verso l’arena nella quale, poi, si svolgeranno le corride.
Meno di un anno fa, con una nostra video-investigazione internazionale (realizzata dagli investigatori LAV in collaborazione con Animal Guardians e AVATMA Associazione del Veterinari per l’abolizione della Tauromachia e del maltrattamento animale) mostrammo immagini drammatiche, di maltrattamenti e uccisioni di tori. Vite stroncate nel nome di una tradizione violenta, che dovrebbe essere vietata definitivamente!
In quell’occasione evidenziammo anche l’entità dei fondi europei che finanziavano gli allevamenti di tori destinati alle arene, e anche le frodi ad essi correlate.
In seguito, la maggioranza dei parlamentari europei ha concordato sul fatto che l'UE non debba finanziare l'allevamento di tori per la corrida, disponendo la progressiva riduzione dei sussidi al settore, mentre a dicembre l’UNESCO ha deciso di non avviare le procedure per sottoporre alla decisione del proprio Comitato la richiesta per la salvaguardia della tauromachia da parte dell’UNESCO.
Sono segnali che, ci auguriamo, portino presto a mettere la parola fine a questo "spettacolo" sanguinario.