Sentenza storica che squarcia il velo della tradizione.
Si è tenuta ieri presso la Corte di Cassazione l’udienza del processo a carico di Luigi Bruschelli, conosciuto con il nome di Trecciolino nel mondo delle corse come il palio di Siena.
La condanna a 7 mesi è stata confermata.
Ci siamo costituiti parte civile e negli anni abbiamo portato avanti una strenua battaglia legale, per rendere giustizia a tutti quei cavalli che vengono sfruttati e maltrattati per una anacronistica e violenta corsa che nulla ha a che fare con l’amore e il rispetto per gli equidi.
È una sentenza storica, che vede finalmente condannato il fantino Luigi Bruschelli detto Trecciolino in via definitiva, ovvero colui che pur di vincere ed essere osannato dalla gloria del Palio di Siena, ha drogato i cavalli con farmaci somministrati in dosi inferiori alla dose terapeutica consigliata, al fine di eludere i controlli antidoping, ma la cui combinazione era in grado di determinare un aumento delle performance sportive.
Questa condanna deve far riflettere sulla necessità che vengano abolite manifestazioni e competizioni che prevedono l’utilizzo di animali, la cui tutela è da ritenersi prevalente rispetto al valore storico di dette manifestazioni, partendo dai prossimi atti normativi dovuti da parte del Ministro della Salute Schillaci e del Sottosegretario Gemmato.
Ringraziamo sentitamente l’avvocato Raffaella Sili per l’assistenza legale.