Durante le prove del palio di Siena, svoltesi lunedì sera, alcuni cavalli e tre fantini sono rimasti coinvolti in una caduta, che per fortuna non ha avuto serie conseguenze per gli animali. Il video diffuso sul web mostra come il canapo anteriore non si sia abbassato a tempo debito, rimanendo così impigliato tra le zampe dei cavalli e causandone la caduta. Tra i fantini feriti, anche Jonathan Bartoletti per la contrada della Chiocciola, squalificato – il 20 settembre 2013 - per dieci anni dal palio di Asti, per aver tenuto, secondo il Capitano e il Magistrato del Palio piemontese, un “comportamento gravemente imprudente, pericoloso ed inadeguato”, poiché “fiancava e frustava violentemente il cavallo pur essendo il canapo ancora tirato” tanto da esporre il cavallo Mamuthones all’incidente che ne ha provocato la morte. Fatti per i quali Bartoletti, detto “Scompiglio”, è indagato ai sensi del Codice penale per maltrattamenti aggravati dall’uccisione dell’animale.
Come mai Siena, che fa vanto del suo Palio, ha fatto finta di nulla ed ha accettato che Bartoletti possa essere schierato tra i partecipanti?
"Ogni corsa di cavalli, tanto in ippodromo quanto su piste non ufficiali, come quelle in cui si disputano palii e giostre, presenta dei rischi che non possono essere in alcun modo evitati, nemmeno con le più accurate misure di sicurezza. Gli accorgimenti utilizzati possono ridurre i rischi, ma mai azzerarli, e nel caso specifico del palio di Siena, ci vorrebbe una modifica sostanziale del percorso proprio alla curva di San Martino, notoriamente molto pericolosa, ma nessun tecnico o commissione ha il coraggio di modificare quella traiettoria, perché – ed è il caso di dirlo chiaramente - è proprio il rischio a rendere ‘affascinante’ questo tipo di competizioni – dichiara Nadia Zurlo, responsabile del settore Equidi LAV – Anche la mossa al canapo è finalizzata alla spettacolarizzazione. Sarebbe più sicuro e veloce l’allineamento e la partenza alle gabbie come si fa in ippodromo, risparmiando ai cavalli nervosismo, nerbate, strattonate in bocca, rumore assordante, ma aumentare l’adrenalina di animali e pubblico è una condizione intrinseca alla corsa, e tutto, in quel cerimoniale, è studiato e fatto a misura dell’uomo e del suo bieco divertimento”.
La storia del palio di Siena parla da sola, in quanto a numero di cavalli morti accertati, dal 1975 ad oggi, e cioè ben 49.
Foto Sergio Pesci