Anche quest’anno la LAV promuove un presidio di protesta contro il palio di Asti e, in generale, contro lo sfruttamento dei cavalli in questo tipo di manifestazioni, dove gli animali sono costretti a correre a suon di nerbate, su piste pericolose, esposti al rischio di incidenti mortali.
In memoria delle vittime innocenti, immolate al divertimento anacronistico e ingiustificabile dell’essere umano, la LAV organizza un presidio di protesta ad Asti, domenica 20 settembre dalle ore 15.00 in Corso Dante Alighieri angolo Via Cesare Battisti.
Insieme per dire NO allo sfruttamento dei cavalli.
Negli ultimi anni è aumentato il numero dei cavalli morti in palii e giostre, in barba alle tanto declamate misure di sicurezza. Solo per citare i casi più recenti, ricordiamo l’orribile morte di Oracle Force e Golden Storming durante la Giostra dell’Orso di Pistoia, di Quintana al palio di Bomarzo (Viterbo), di Pokemon al palio di Castel Madama (Roma), di Periclea al palio di Siena.
Cavalli morti in pista o durante gli allenamenti, com’è accaduto proprio qualche giorno fa ad Alan Devonshire, conosciuto ad Asti come “Ventuno”, vincitore del palio 2012, morto dopo una sessione di allenamento saltando una staccionata, come riportato dalla stampa.
Ad Asti, le vittime accertate sono 13, l’ultima durante il palio 2013. Per la morte del cavallo Gaitonde, conosciuto come Mamuthones, inoltre, è imputato per maltrattamento di animali il fantino Jonathan Bartoletti.
Non di secondaria importanza rispetto alla sicurezza è un aspetto delle corse ippiche che viene sempre taciuto, come quello della ricollocazione dei cavalli a fine carriera, venduti come oggetti che non servono più, e che rischiano di fare una brutta fine, passando di mano in mano, anche nel circuito della criminalità che gestisce le corse clandestine.
Foto di repertorio