Molta della ricerca continua ad essere vincolata al modello animale, un metodo sperimentale obsoleto e fallimentare.
Ottobre mese della prevenzione in particolare per il tumore al seno; la neoplasia più frequente nel genere femminile in tutte le fasce di età. Purtroppo, questo male, che colpisce massicciamente la nostra specie, continua a dilagare ed è fondamentale trovare nuove vie di ricerca per cercare terapie innovative e cure oltre a creare serie campagne d’informazione che influiscano sulle scelte quotidiane dei cittadini e ci aiutino a prevenire l’insorgenza della malattia.
Molta della ricerca continua ad essere vincolata al modello animale, modello sperimentale obsoleto e fallimentare come dimostrato da numerose pubblicazioni scientifiche e dichiarato dal noto prof. Umberto Veronesi, oncologo, ed ex Ministro della Salute:
Gran parte delle ricerche sul cancro svoltesi nella prima metà di questo secolo è stata eseguita, come si è visto, soprattutto su animali di laboratorio. Si sperava di ottenere un modello sperimentale che riproducesse nell'animale le condizioni di sviluppo dei tumori umani e di poter trasferire all'uomo i risultati ottenuti. Ma intorno agli anni Sessanta ci si è resi conto che questa seducente ipotesi di lavoro non era realizzabile. I tumori dei topi, dei ratti, dei polli o delle cavie sono sostanzialmente diversi da quelli dell'uomo; diverso è il loro modo di formarsi; diverso il loro modo di accrescersi; diverso è il loro modo di metastatizzare. Perciò, nonostante l'enorme mole di informazioni che gli studi sperimentali ci avevano fornito sul fenomeno “cancro”, l'utilizzazione in campo umano di tali informazioni rimaneva nel complesso trascurabile. Era dunque necessario trasferire le ricerche direttamente sui tumori dell'uomo.
La scienza human-based, diventa, quindi una necessità non solo etica, ma tecnica per poter combattere un male dilagante in tutto il mondo.
Politica, ricerca e industria devono immediatamente potenziare le NAM- Non Animal Methods; solo per fare alcuni esempi, i test in vitro hanno confermato o identificato il potenziale cancerogeno del benzene, del cloruro di vinile, dell'arsenico e del cromo e la ricerca epidemiologica ha permesso di correlare fumo, alcol, radiazioni, alimentazione errata al cancro. Un ostacolo importante per superare la mortalità per cancro al seno è la mancanza di comprensione del meccanismo metastatico che porta alla diffusione delle cellule tumorali dalla mammella fino all'osso, ma studi recenti hanno permesso di generare un modello 3D altamente innovativo di metastasi spontanee del cancro al seno, con l'obiettivo di simulare in vitro tutti i processi biologici di insorgenza tumorale e offrire una piattaforma di screening farmacologico.
Per quanto riguarda la prevenzione, nel campo della capacità dell’ambiente e dello stile di vita di influire sull’espressione genetica, sono state fatte scoperte fondamentali che devono portare a campagne pubbliche d’informazione accessibili a tutta la popolazione.
Infatti, nel complesso meccanismo di regolazione alla base dei processi di natura cancerogena, un ruolo fondamentale lo gioca proprio la componente epigenetica, cioè la capacità da parte di agenti esterni (fumo, inquinanti, alimentazione, esposizione a interferenti ormonali etc..) di modificare il funzionamento delle cellule grazie alla regolazione dell’espressione dell’informazione contenuta nei geni. Ecco perché, promuovere uno stile alimentare plant-based e avere un sistema economico/fiscale che agevoli i cittadini ad avvicinarsi ai prodotti vegetali (attualmente enormemente tassati) rispetto a quelli di derivazione animale, può essere la leva per un cambiamento culturale che porti a un miglioramento dello stato di salute del singolo e a una minore spesa per il sistema sanitario nazionale.
La scienza deve guardare al futuro sostenendo attivamente le innovative tecnologie animal-free, solo in questo modo daremo reali speranze ai malati salvando milioni di vite umane e non. LAV chiede che, almeno, il 50% dei fondi destinati, da Governo e Parlamento, alla ricerca bio-medica vada a implementare e sviluppare metodi sostitutivi e chiede che vengano subito sbloccati dal Ministero della Salute i pochi fondi disponibili per l’anno 2022 per le alternative che ancora non vedono luce nonostante manchino praticamente 2 mesi alla fine dell’anno!