Si terrà il 13 dicembre, presso la Corte d’Appello de L’Aquila, l’udienza di secondo grado relativa al processo che abbiamo intentato contro il presunto responsabile dell’uccisione di un orso avvenuta a Pettorano sul Gizio (AQ) nel 2014. Il procedimento di primo grado, aveva chiarito che l’animale, “reo” di aver predato alcune galline di proprietà dell’imputato, era stato colpito a morte dai colpi esplosi da un fucile da caccia utilizzato dall’uomo, che però era stato assolto perché secondo il Giudice non vi erano prove sufficienti.
Siamo certi che le tante prove a carico dell’imputato, come emerge dalla documentazione acquisita e dal lavoro fatto a suo tempo dal Corpo Forestale, non potranno essere ignorate dalla Corte di Appello, che avrà quindi l’opportunità di riformare la sentenza di primo grado ribadendo che la giustizia ‘fai da te’ non è ammissibile in nessun caso e che l’uccisione di un animale particolarmente protetto, anche a livello europeo dalla Direttiva Habitat, come l’orso, costituisce un vero e proprio atto di bracconaggio.”
Saremo in udienza con i nostri legali per chiedere con forza giustizia per l’orso, ucciso per un “danno” di pochi euro, che sarebbe stato risarcito dall’Amministrazione.