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Orsi trentini: non smetteremo mai di lottare per loro

Il nostro impegno non si ferma mai, ma sappiamo di avere il sostegno di tantissime persone che tifano con forza per gli animali selvatici.

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Ultimo aggiornamento

giovedì 27 febbraio 2025

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Pressione istituzionale, disputa legale, denuncia pubblica e strategie di convivenza

Dopo il tragico incidente con l'orsa JJ4 che è costato la vita a un ragazzo nell'aprile del 2023, la Provincia di Trento ha dichiarato guerra a tutti gli orsi presenti sul suo territorio.

Non agire sulle cause delle criticità per poi ricorrere indiscriminatamente ai fucili è pura demagogia, che calpesta i diritti degli orsi ed espone i cittadini a rischi inaccettabili.

Infatti, dopo vent'anni di inerzia, la Provincia non è ancora in grado di assicurare le misure basilari per realizzare la coesistenza: educare le persone a prevenire e gestire gli incontri con i plantigradi e impedire a quest'ultimi di nutrirsi da fonti di cibo umane.
Gran parte delle difficoltà della condivisione del territorio dipendono da queste inscusabili mancanze.

Lo abbiamo visto con gli orsi MJ5, F36 e KJ1 che hanno attuato una normale reazione difensiva nei confronti di escursionisti incapaci di comportarsi adeguatamente nel bosco.
Lo stesso vale per M91, che si cibava inoltre dai bidoni dei rifiuti mai messi in sicurezza diventando confidente con le persone, come successo a M90.

I primi due orsi sono stati fucilati da ignobili bracconieri, fomentati dal clima orsofobico creato dall'amministrazione trentina, mentre i restanti sono stati ammazzati dai funzionari provinciali, pronti a sparare a poche ore dalla firma dei decreti di uccisione del Presidente Fugatti.

IL NOSTRO AGIRE 

Come già successo in passato, abbiamo reagito prontamente alle nefandezze commesse dalla giunta provinciale, esigendo che i diritti degli orsi fossero rispettati.

  • Abbiamo preteso e analizzato i dati che la Provincia voleva nascondere, per poter denunciare sui principali canali di informazione le sue colpe e per battagliare nei tribunali chiedendo giustizia per i vili atti di bracconaggio e per gli illegittimi decreti di uccisione.
  • Abbiamo fatto pressione politica sulla Provincia tramite le istituzioni nazionali ed europee per intimarla a porre fine alla campagna d'odio contro gli orsi.
  • A settembre 2023 abbiamo portato a Trento migliaia di persone per manifestare il nostro dissenso.
  • Lo scorso ottobre abbiamo organizzato una tavola rotonda in cui illustri esperti del nostro rapporto con gli animali selvatici hanno esposto a politici e amministratori di tutta Italia i presupposti per costruire una convivenza degna di questo nome.

Nonostante il nostro instancabile lavoro, la Provincia di Trento ha continuato imperterrita sulla sua strada incurante tanto della vita degli orsi quanto della volontà della maggior parte degli italiani.

Anzi, l'amministrazione trentina ha addirittura eliminato la nostra attività di educazione della cittadinanza sul territorio, impedendoci peraltro di organizzarne di analoghe.

Inoltre, dopo le sonore sconfitte nelle aule di tribunale a seguito dei ricorsi da noi promossi, la Provincia ha escogitato un bieco sotterfugio per aprire il fuoco sugli orsi: firmare le condanne a morte in segreto con il fucile già puntato

CONTINUEREMO A LOTTARE

Non desisteremo dalla nostra battaglia per dare voce agli orsi trentini.
In particolare, quest'anno ci scontreremo con la Provincia al Consiglio di Stato, la massima autorità della giustizia amministrativa italiana, affinché siano rimosse dai boschi le mangiatoie usate dai cacciatori per poter avere più cervi e caprioli a cui sparare, in quanto gli orsi nutrendosi da esse perdono la naturale paura nei confronti degli umani.

Inoltre, l'anno scorso avevamo segnalato formalmente alla Commissione Europea l'illegalità della strategia ursicida provinciale e ora, grazie all'aiuto di parlamentari italiani ed europei, stiamo sollecitando la Commissione affinché avvii immediatamente una procedura di infrazione contro l'Italia.

Infine, noi non ci siamo dimenticati dell'orsa JJ4 , imprigionata da due anni in una struttura del tutto inadeguata, sebbene ci fossimo subito proposti di trasferirla a nostre spese in un ampio santuario in Romania. Quest'anno la Corte di Giustizia dell'Unione Europea chiarirà il valore giuridico della vita dell'orsa: non sarà decisa solo la sorte di JJ4, la quale, secondo quanto dichiarato dalla Provincia, sarà trasferita in un centro in Germania indipendentemente dalla pronuncia della Corte, ma anche di tutti gli altri animali rigorosamente protetti sul suolo europeo.

Nonostante l'evidente sproporzione di forze tra noi e la Provincia di Trento, perseveriamo nella nostra missione per la tutela degli orsi trentini sfruttando qualsiasi strumento a nostra disposizione. Ci muoviamo con la pressione istituzionale, la disputa legale, la denuncia pubblica e la proposta di strategie per implementare finalmente una coesistenza rispettosa e pacifica.