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Bocconi avvelenati: rinnovata l’Ordinanza Ministeriale

Strumento utile per prevenire questa pratica illegale. È però necessario che il nuovo Governo e il nuovo Parlamento procedano all’approvazione di una legge, già proposta da LAV da anni, che ne rafforzi i contenuti.

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Ultimo aggiornamento

martedì 06 settembre 2022

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Rinnovata l'Ordinanza Ministeriale per il contrasto allo spargimento di esche e bocconi avvelenati

Nonostante lo spargimento di bocconi avvelenati sia ancora diffuso sul tutto il territorio nazionale, restano ancora affidati a un’Ordinanza Ministeriale, emanata per la prima volta nel 2009 e prorogata ben 10 volte, il contrasto e la repressione del fenomeno. L’ultima emanata in data 8 agosto 2022 e pubblicata sulla Gazzetta ufficiale del 5 settembre 2022, sarà in vigore fino al 24 agosto 2023.

L’Ordinanza, uno strumento decisamente utile per prevenire una pratica illegale, negli anni ha reso possibile una sensibilizzazione sul fenomeno e ha facilitato l’individuazione dei responsabili rappresentando quindi un deterrente per il perpetrarsi di ulteriori atti criminosi.

Tuttavia, le uccisioni di animali mediante l'utilizzo di esche o bocconi avvelenati sono ancora frequenti in ogni regione d’Italia, il costo in termini di vite animali domestici e selvatici è altissimo. Non solo, esche e bocconi avvelenati rappresentano un serio il rischio anche per la popolazione umana, in particolare per i bambini, e sono causa di contaminazione ambientale.

Per questo motivo LAV chiede con forza al nuovo Governo e al nuovo Parlamento l’approvazione di una legge, già proposta da LAV in questa legislatura, che ne rafforzi i contenuti e che stabilisca sanzioni penali e amministrative per i trasgressori.

Reiterare l’Ordinanza e introdurre misure per renderla più efficace è un atto dovuto, ma per svolgere una più concreta azione di prevenzione e contrasto degli avvelenamenti occorre una legge nazionale. Toscana, Umbria e Puglia si sono dotate di una legge ad hoc, ma non basta. Il nuovo articolo 9 della Costituzione, peraltro richiamato dalla rinnovata Ordinanza, è chiaro: “La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali”.