Servono fondi per attuare una reale transizione a una ricerca libera, affidabile, sicura e animal-free.
In vigore la nuova direttiva europea che regolamenta l’uso degli animali per fini sperimentali [1] che sostituisce la precedente del 2010, infatti nel corso di questi anni sono emerse evidenze scientifiche che hanno portato alla modifica di alcuni requisiti di alloggiamento e dei metodi di soppressione di alcune specie; sempre molto poco perché noi vorremmo ogni gabbia vuota grazie a una concreta strategia di sostituzione degli animali utilizzati a fini sperimentali (come oltretutto richiesto da oltre 1 milione e 400 mila persone tramite la recente raccolta firme europea e dalla legge).
Sono, comunque, piccoli passi in avanti nel riconoscimento del valore della vita animale e della tutela del loro benessere. Vediamoli nello specifico
ALLOGGIAMENTO
Dopo l'adozione della Direttiva nel 2010 ci sono state evoluzioni nelle conoscenze scientifiche sui requisiti di benessere dei polpi, dei pesci zebra (qualità dell'acqua, alimentazione, ecc.) e dei passeriformi tenuti in cattività (dimensioni minime dell'alloggiamento). Alcuni nuovi accorgimenti - come evitare che le apparecchiature che causano rumore o vibrazioni, come generatori o sistemi di filtraggio compromettano il benessere - vengono estesi a tutti gli animali acquatici.
A tal proposito è bene ricordare che i polpi sono gli unici invertebrati considerati animali per la legge e che, quindi, soggiacciono ai requisiti richiesti, per tutti gli altri invertebrati come i restanti molluschi, artropodi, crostacei o stelle marine, non esiste legge che li tuteli nemmeno minimamente, tanto da non essere nemmeno considerati animali.
SOPPRESSIONE
Nei metodi di soppressione per i pesci zebra viene consentita l’ipotermia, mentre per i roditori, come topi e ratti, non è più possibile utilizzare gas inerti (argon e azoto).
È importante specificare in merito che è ancora possibile sopprimere legalmente con metodi come la dislocazione cervicale, il dissanguamento e un colpo alla testa, lasciamo all’immaginazione la capacità dell’operatore che potrebbe non essere così abile a uccidere in una sola volta; infatti ricordiamo che grazie alle investigazioni negli laboratori, si sono scoperti animali messi nel congelatori ancora vivi!
Gli Stati membri dovranno adeguarsi alle nuove disposizioni entro il 4 dicembre 2025, dandone comunicazione alla Commissione per poi applicarle dal 4 dicembre 2026.
Speriamo tale scadenza sia un’opportunità non solo per adeguarsi a quanto stabilito per legge, ma per applicare serie e concrete migliorie per le migliaia di animali che ogni anno muoiono silenziosamente nei laboratori e per sostenere grazie a finanziamenti una ricerca alternativa basata su modelli human-based come richiesto dalle norme vigenti da oltre 14 anni.