La Procura della Repubblica di Nuoro ha concluso le indagini preliminari nei confronti di G.P., l’allevatore che nell’aprile scorso legò un cucciolo cane di circa 8 mesi all’auto e, con il figlio a bordo, lo trascinò per chilometri fino a ucciderlo. Una vicenda che grazie all’indignazione generale è stata ripresa anche da trasmissioni televisive nazionali.
All’indagato, che aveva dichiarato di aver deciso di punire il cane perché infastidiva le pecore, è stato contestato il reato di uccisione di animali con l’aggravante di aver commesso il fatto con la partecipazione di un minore.
Ci complimentiamo con la Procura di Nuoro che ha concluso le indagini preliminari in tempi brevi, consentendo così la celebrazione del processo. Questo episodio di inaudita violenza che ha sconvolto i cittadini di tutta Italia deve essere punito in maniera esemplare: la sofferenza e la morte atroce del cucciolo non rimangano impunite, e per questo ci costituiremo parte civile.
L’allevatore è accusato anche di resistenza a pubblico ufficiale poiché alla vista dei Carabinieri si era dato alla fuga con una condotta di guida pericolosa e tale da mettere in pericolo l’incolumità degli altri automobilisti sia per l’alta velocità, tanto che dopo due chilometri era uscito fuori strada, sia per la presenza dell’animale legato e trascinato dietro la vettura.
Barbara Paladini