La presidente Meloni e il ministro Pichetto Fratin non restino fuori dalla storia e raccolgano l'appello.
In vista della chiusura della presidenza belga dell'Unione, ieri 14 maggio, i Ministri dell'Ambiente di 11 Paesi dell'Unione hanno inviato un appello ai colleghi europei che hanno dichiarato la contrarietà o l'astensione alla ratifica della Nature Restoration Law, la legge sul ripristino della natura, invitandoli a ripensarci.
L'iniziativa, guidata dall'Irlanda, è sottoscritta anche da Germania, Francia e Spagna, con Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Cipro, Lussemburgo, Lituania e Slovenia.
Per le 31 associazioni italiane che lo scorso 22 aprile in occasione della Giornata della Terra avevano rivolto lo stesso appello al Ministro Pichetto Fratin e alla Presidente Giorgia Meloni si tratta di un segnale fortissimo e molto importante per un regolamento che le crisi ambientali in atto ci impongono di non rimandare oltre.
E' molto grave che alcuni governi, tra cui quello italiano, blocchino l'approvazione finale di una legge il cui testo, ampiamente modificato assecondando le richieste degli Stati membri, è stato già concordato nell'ambito di un lungo percorso dialettico tra la Commissione, il Parlamento e il Consiglio, culminato nel Trilogo. Inoltre il testo è già stato approvato dal Parlamento europeo, organismo scelto direttamente dai cittadini europei attraverso il voto. Non è, dunque, un bel segnale per le istituzioni europee, a ridosso del voto per il rinnovo dell'Europarlamento.
Il ministro Pichetto Fratin e il Governo Italiano, ad oggi contrari, non possono non ascoltare i colleghi europei e non cambiare posizione, su una legge che porterebbe benefici straordinari, oltre che alla biodiversità e alla lotta ai cambiamenti climatici, proprio ai territori, all'agricoltura, alla pesca e all'economia tutta.
Le associazioni condividono le parole del ministro dell'Ambiente Irlandese che ha dichiarato: "Dobbiamo agire con urgenza e decisione per concludere il processo di approvazione. Se non lo facessimo, avremmo carta bianca per distruggere la natura e mineremmo radicalmente la fiducia dell'opinione pubblica nella leadership politica dell'UE a livello nazionale e internazionale".
La leadership, assunta con decisione dall'Unione europea all'ultima Conferenza delle Parti della Convenzione per la Biodiversità nell'ambito del Kunming-Montreal Global Biodiversity Framework, è ora messa a rischio anche dalla posizione italiana.
L'Italia colga dunque l'appello degli 11 Stati membri per riprendere il percorso di approvazione della Restoration Law, portandolo a compimento.
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