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Mutazioni genetiche sui beagle: l'orrore dietro la falsa scienza

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Ultimo aggiornamento

mercoledì 21 ottobre 2015

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Negli ultimi giorni la stampa italiana (Fonte: ANSA) ed internazionale ha dato notizia di uno studio cinese che ha creato cani particolarmente forti con la scusa, apparente, di poter dare applicazione a questa nuova tecnica nel campo della distrofia. Eppure, per stessa ammissione dei ricercatori, questi super-beagle potrebbero essere usati nella corsa e nella caccia, alimentando un doppio sfruttamento basato, prima, sulla vivisezione e poi sul business del gioco d’azzardo o di un obsoleto, pericoloso (per l’uomo e per l’ambiente) e assurdo “sport” come la caccia.


Sono stati modificati in tutto 65 embrioni, dando vita a 27 cuccioli, solo due dei quali sono risultati portatori della modificazione genetica oggetto dello studio: la non espressione del gene che codifica per la miostatina, una proteina che inibisce la crescita muscolare.

Al di là dell’inutilità della procedura, che sperpera soldi, lavoro e soprattutto vite, per qualcosa di totalmente superfluo, questo studio cinese sottolinea, ancora una volta, quanto sia fallimentare la modificazione genetica degli animali. Infatti, clonazione e inserimento di super-geni o di DNA umano comportano un numero di aborti altissimo, nascite malformi e cuccioli che non sopravvivono oltre l’anno di età. Inoltre, i pochi superstiti dovranno subire anni di dolore, debolezza e morti premature.

Questa volta non è l’Italia a essere protagonista dell’ennesimo, inutile e folle esperimento sugli animali, ma la Cina, sebbene nel nostro Paese ciò non sia vietato. Anzi, se non verrà rispettato il bando degli xenotrapianti disposto dal nostro ordinamento a partire dal 2017, studi risultanti in aberrazioni genetiche e crescita di organi pseudo-umani in altre specie, continueranno ad essere permessi: esperimenti fallimentari e immorali.

Nel mondo abbiamo gravi emergenze sanitarie, intere popolazioni che muoiono di fame o per malattie che potrebbero essere facilmente evitate: non sarebbe quindi meglio investire fondi in qualcosa di utile e certamente efficace?


Michela Kuan
Responsabile LAV Settore Vivisezione