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Mufloni del Giglio: il Presidente della Commissione Ambiente del Parlamento UE intervenga!

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Ultimo aggiornamento

lunedì 22 novembre 2021

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Insieme al rifugio per animali Vitadacani della Rete dei Santuari e il comitato di cittadini Save Giglio, abbiamo chiesto a Pascal Canfin, eurodeputato e presidente della commissione Ambiente del Parlamento Europeo, l’immediata sospensione del progetto Life LetsGoGiglio, che prevede la fucilazione di una quarantina di Mufloni a opera di un centinaio di cacciatori.

Anche il Presidente dell’Ordine Nazionale dei Biologi, Vincenzo D’Anna, ha chiesto lo stop a ogni ipotesi di uccisione dei mufloni, chiedendo che si trovino alternative non letali all'abbattimento, procedendo, ad esempio, “con campagne di sterilizzazione mirate o con l'istituzione di riserve protette in cui lasciare vivere liberamente ed in pace questi animali”.

Proprio per questo motivo, il rifugio Vitadacani, nei mesi scorsi, aveva contattato il Parco dell’Arcipelago Toscano per discutere la possibilità di trasferire tutti gli animali in uno dei loro santuari. Sembrava che il Parco avesse preso in considerazione questa possibilità, ma venerdì scorso, senza alcun preavviso, ha invece deciso di avviare l’uccisione degli animali a partire da oggi.

La Commissione Ambiente del Parlamento Europeo, presieduta dall’europarlamentare Pascal Canfin, ha la responsabilità di verificare il corretto utilizzo dei fondi economici destinati allo svolgimento dei progetti Life come quello che interessa l’isola del Giglio. Sono proprio i contenuti di questo progetto a destare gravi sospetti circa la correttezza del percorso di approvazione e finanziamento.

Gli autori del progetto sostengono, ad esempio, che i Mufloni stiano mettendo a repentaglio l'economia locale, modificando la fragile agricoltura dell'isola e che, quindi, ciò richieda un'azione immediata. Tuttavia, gli stessi agricoltori locali respingono tale ipotesi e, in risposta, hanno sottoscritto una lettera che assolve  i mufloni da tali accuse. I documenti raccolti, rivelano infatti che, dall'introduzione del muflone sull'isola, avvenuta nel lontano 1950 per finalità di conservazione e salvaguardia della specie, il Parco ha ricevuto una sola richiesta di risarcimento danni, per un totale di 1.200 euro.

È inaccettabile che un Parco Nazionale giochi con la vita degli animali come fossero oggetti a disposizione di noi umani, ancora di più in un caso come quello dell’isola del Giglio nel quale i mufloni non rappresentano alcun pericolo per le persone, né tantomeno creano danni all’agricoltura ed alle leccete che, anzi, difenderebbero da eventuali incendi, con la loro brucatura.

Per questo chiediamo al Presidente Canfin lo stop immediato a ogni ipotesi di uccisione!