Home | Notizie | Milan Fashion Week: non ancora ufficialmente “Fur-Free” ma sulla buona strada

Milan Fashion Week: non ancora ufficialmente “Fur-Free” ma sulla buona strada

Tra i 65 brand nel calendario ufficiale, 17 sono Fur-Free e 33 non hanno pellicce nell'ultima collezione.

Leggi l'articolo

Ultimo aggiornamento

lunedì 16 settembre 2024

Topic

#modaanimalfree1

Condividi

Passi avanti verso la dismissione dei materiali di origine animale

La Camera Nazionale della Moda, organizzatrice della Settimana della Moda di Milano, non ha ancora seguito l'esempio della corrispondente inglese, che già dalla Spring-Summer2019 e dalla Fall/Winter2019/20, ha presentato collezioni tutte prive di pellicce, bandendo definitivamente le pellicce animali dalla LFW a partire dall'anno in corso, con decisione del British Fashion Council.

Tuttavia, la strada sembra segnata dalle scelte stilistiche, commerciali e, non da meno, di sostenibilità dei brand: nel calendario ufficiale dei fashion show sono listati 65 brand e solo 7 stanno facendo ancora un uso regolare di pellicce animali, 33 non hanno usato pellicce animali nelle ultime collezioni e sono invece ben 17 i brand che hanno assunto un impegno fur-free (con una specifica corporate policy o con dichiarazioni pubbliche).

Non solo, alcuni brand hanno iniziato a dismettere anche altri materiali animali oltre la pelliccia, come la pelle di canguro, la piuma e l'angora.

Tutti i principali brand globali della moda dichiarano di essere impegnati nella contribuzione al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell'Agenda 2030 dell'ONU, ma pochi adottano politiche coerenti nell'approvvigionamento responsabile di materie prime, come la pubblicazione di una roadmap di progressiva dismissione dei materiali animali - palesemente non definibili “sostenibili” - a cominciare dalle pellicce!

IL NOSTRO SITO 'MODA SENZA ANIMALI'

Già dal 2015 la nostra associazione si confronta con le principali aziende della moda (brand e retailers) per fare comprendere le criticità nella produzione di materiali animali (non solo pellicce, ma anche piume, pelli e filati) e la disponibilità di materiali alternativi più sostenibili e che non derivano dallo sfruttamento degli animali.

Noi di LAV abbiamo creato il sito Moda Senza Animali per fornire ai brand informazioni utili sui Next-Gen Materials e per metterli in competizione pubblicando in un dedicato database le Animal Free Policy adottate dai singoli brand.

Il futuro della moda è Animal Free: la recente rilevazione Doxa commissionata da LAV e condotta tra i consumatori moda in Italia, Francia, Germania, Olanda, Spagna e Regno Unito ha dimostrato una propensione all'acquisto di prodotti moda Animal Free dal 75,4% all'85,4%; ed i brand più lungimiranti ne stanno prendendo atto, adeguando l'offerta di prodotti più sostenibili ed etici.

Lo shopping animal free non è semplicemente una “tendenza” ma una consolidata quota del mercato.

Milano Fashion Week SS25

  • Sono ufficialmente fur-free (perchè hanno una policy o perchè lo hanno dichiarato pubblicamente (in ordine di calendario):
    Alberta Ferretti, Max Mara, Philosophy, Prada, Moschino, Armani, SportMax, Gucci, Elisabetta Franchi, Versace, Ferragamo, Dolce & Gabbana, Diesel, Maison Margela, Marini, Jil Sender, Bottega Veneta. a, Federico Cina, Tokyo James, GCDS, Phan Dang Hoang, Vivetta, Sunnei, Luisa Spagnoli, Bally, Aniye Records, Andrea Adamo, Hui, Avavav, Rave Review, Maxivive, Chiara Boni, Via Piave 33, Francesco Murano, Jacob Cohën.
  • Tra i brand presenti alla MFW e che, pur senza un formale impegno fur-free, non stanno usando pellicce animali nelle recenti collezioni spiccano: Roberto Cavalli, Etro, Tod's, Missoni, Ermanno Scervino, Ferragamo, Laura Biagiotti, ma anche Iceberg, Luisa Beccaria, Marco Rambaldi, Del Core, Onitsuka Tiger, N.21, Genny, Anteprim.
  • Ancora distanti da una scelta fur-free invece:
    Fendi, Philipp Plein, Antonio Marras, Calcaterra, The Attico, Francesca Liberatore, Husky.

Per approfondimenti: